News dal Mondo dei Nomadi Digitali: Novembre 2018

Una raccolta di news e curiosità interessanti sul mondo dei nomadi digitali apparse questo mese sul Web

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Alberto Mattei: Sono il fondatore di Nomadi Digitali. Un progetto di comunicazione collaborativo e autofinanziato che nasce nel 2010 con l'obiettivo di diffondere anche in Italia la cultura del lavoro da remoto e del nomadismo digitale. Il mio obiettivo? Crescere un movimento di persone più libere e più felici per rendere il nostro mondo un posto migliore.

Pubblicato il: 27 Novembre 2018 | Categoria:

Che cosa è News dal Mondo dei Nomadi Digitali?

Quello dei Nomadi Digitali è un movimento globale in evoluzione e crescita continua. Ogni giorno nella rete vengono pubblicate migliaia di news, informazioni e curiosità che riguardano il mondo dei nomadi digitali. Spesso è veramente difficile rimanere aggiornati su tutto quello che avviene.

Per questo motivo ogni mese ho deciso di creare e pubblicare una piccola raccolta di curiosità e news interessanti, apparse nella blogsfera e su diversi siti internazionali.


Ecco la raccolta di news e curiosità interessanti sul mondo dei nomadi digitali apparse questo mese sul Web


1) Il Lavoro da Remoto Potrebbe Portare Un Boom Economico di Miliardi di Dollari

In questo articolo, Mario Toneguzzi (giornalista economico canadese) affronta i risvolti economici che; flessibilità e lavoro da remoto potranno apportare all’economica mondiale nei prossimi anni.

Secondo Regus – uno dei principali fornitori di spazi di lavoro flessibili a livello globale – la flessibilità e il lavoro da remoto potrebbero, entro il 2030, contribuire ad incrementare di 369 miliardi di dollari l’economia canadese e di 10.04 trilioni di dollari l’economia globale

.

Secondo Wayne Berger, CEO di IWG:

Livelli più elevati di flessibilità lavorativa consentiranno alle aziende di risparmiare denaro riducendo i costi operativi, aumentando al tempo stesso la produttività dei propri dipendenti. Tutto questo avrà importanti risvolti a livello economico, partendo dalle attività principali fino alle catene di approvvigionamento

“Il lavoro flessibile è attualmente una delle soluzioni migliori e più innovative per avvantaggiare le imprese, le economie di mercato e migliorare la società in cui viviamo. Ciò è possibile grazie all’adozione di modelli di lavoro da remoto, come pratica standard per milioni di professionisti in tutto il mondo “

“È emozionante pensare come la nostra società potrebbe trarre beneficio dall’aumento del lavoro flessibile! Le proiezioni parlano di una crescita esponenziale nei decenni a venire. Le aziende devono cogliere ora l’opportunità di entrare a far parte di questa nuova rivoluzione”.

Puoi leggere qui l’articolo originale: Remote Work Could be Multibillion-Dollar Boon to Economy


2) Il Sondaggio di FlexJobs sui Nomadi Digitali: Approfondimenti sullo Stile di Vita da Remoto

In questo articolo, Brie Weiler Reynolds condivide i risultati di un sondaggio condotto da FlexJobs – tra settembre e ottobre 2018 – intervistando oltre 500 Nomadi Digitali su argomenti che riguardano la loro carriera e il loro stile di vita e di lavoro. I dati che emergono sfidano alcune credenze, e luoghi comuni, intorno ai nomadi digitali e offrono uno sguardo affascinante su questo stile di vita e di lavoro.

Qual è il profilo tipico del nomade digitale?

Secondo questo sondaggio il profilo tipico del nomade digitale medio è quello di una donna, appartenente alla generazione X ( i nati tra il 1960 e il 1980), sposata, che lavora da remoto come dipendente di una società per almeno 40 ore alla settimana. Lavora principalmente nei settori della scrittura, dell’istruzione e della formazione, o nel settore amministrativo. Ha un’assicurazione sanitaria, sta risparmiando per crearsi una pensione e ha un diploma di laurea o superiore.

Questo profilo è lontano anni luce dall’immagine stereotipata del “tipico nomade digitale” che viene sempre descritto come un giovane viaggiatore che lavora come freelancer in giro per il mondo. Inoltre, nell’immaginario collettivo il nomade digitale è un uomo e non una donna. Secondo questo sondaggio invece, il 70% dei nomadi digitali risultano essere donne .

Ecco alcuni dati interessanti emersi da questo sondaggio sui Nomadi Digitali:

Generazione: il 27% appartiene al generazione dei millennial o gen Z, il 41% alla generazione X, mentre il 32% identifica nella generazione dei baby boomer (i nati tra il 1946 e il 1964) o immediatamente successiva.

Sesso: ci sono più donne (70%) nomadi digitali rispetto agli uomini (30%).

Istruzione: il 72% ha almeno un diploma di laurea e il 33% ha un master.

Lavoro: la maggior parte dei nomadi digitali sono impiegati di un’azienda (35%) rispetto ai freelance (28%) o imprenditori (18%).

Tempo: il 42% è stato nomade digitale per meno di un anno, il 33% per 1-5 anni e il 24% è stato nomade digitale per più di 5 anni.

Puoi leggere l’articolo e approfondire qui tutti i dati emersi da questo sondaggio: FlexJobs Digital Nomad Survey: Insights into the Remote Lifestyle


3) 11 dei Migliori Luoghi al Mondo per Nomadi Digitali (e i 4 Peggiori)

Laura Begley Bloom, in questo articolo pubblicato sulla rivista Forbes, riporta i risultati di uno studio sui migliori posti per vivere e lavorare da nomade digitale nel 2018. lo studio è stato condotto dalla società Website Planet.

Per elaborare l’elenco, l’azienda ha esaminato più di 100 città in tutto il mondo, valutato diversi parametri tra cui: il prezzo per l’affitto mensile medio di un appartamento, l’accessibilità e l’efficacia dei trasporti pubblici, la disponibilità di Internet e Wi-Fi, condizioni meteorologiche, sicurezza personale, opzioni di intrattenimento, costo e qualità delle strutture sanitarie.

Secondo questi parametri le 11 migliori destinazioni sono risultate essere:
1. Praga, Repubblica Ceca
2. Koh Lanta, Tailandia
3. Playa del Carmen, Messico
4. Taipei, Taiwan
5. Las Palmas de Gran Canaria, Spagna
6. Belgrado, Serbia
7. Lisbona, Portogallo
8. Medellin, Colombia
9. Tbilisi, Georgia
10. Tallinn, Estonia
11. Buenos Aires, Argentina

L’elenco includeva anche quattro famose destinazioni per Nomadi Digitali che secondo questo studio sono invece sovrastimate e sconsigliate. Queste sono:
1. Berlino
2. Città del Capo
3. Bali
4. Chiang Mai

Se ti interessa approfondire i risultati di questo studio, puoi leggere qui l’articolo originale: 11 Best Places To Be A Digital Nomad (And The 4 Worst)


4) 7 Regole Non Scritte sull’Etichetta del Lavoro da Remoto che Bisogna Rispettare

In questo articolo pubblicato sulla rivista Forbes, Abdullahi Muhammed, elenca alcune regole basilari che bisogna rispettare per mantenere buone relazioni e rendere il lavoro da remoto più piacevole per tutti.

1. Prestare attenzione al proprio ambiente durante le chiamate.
Se sei in un posto rumoroso, spostati e cerca un posto dove puoi avere una conversazione in santa pace. Se sei a casa, silenzia il microfono ogni volta che il tuo cane inizia ad abbaiare o il tuo bambino urla per attirare la tua attenzione. Non c’è nulla di più irritante per un interlocutore dover ascoltare ogni tipo di rumore di sottofondo mentre cerca di parlare con te.

2. Rispetta le differenze di fuso orario
Configura le chiamate, le chat e le altre comunicazioni rispettando il fuso orario del destinatario. Riesci a immaginare qualcuno che ti contatti in piana notte e pretenda che tu sia concentrato e vigile? Ovviamente no.

3. Controlla la tua attrezzatura in anticipo
Se devi impegnarti in una video-conferenza o video-call, prenditi il tempo necessario per assicurarti che tutto funzioni correttamente prima di iniziarla.

4. Prepara prima la tua conversazione
Dovresti avere un ordine del giorno per ogni evento di comunicazione. Anche se è stato avviato da qualcun altro. Anticipa sempre il motivo della “riunione” per essere pronto con risposte, suggerimenti e feedback adeguati.

5. Sii consapevole del tuo aspetto fisico
Se la comunicazione prevede la comunicazione in video, cerca di presentarti con un aspetto appropriato. Se ti presenti arruffato, come se ti fossi appena alzato dal letto, la persona dall’altra parte non penserà che sei pronto per una conversazione seria e professionale.

6. Nessun multitasking durante la conversazione
Fare altre cose mentre si conversa con un’altra persona è scortese. Come puoi concentrarti completamente su ciò che stanno dicendo se nel frattempo stai scrivendo un’email o chattando con qualcun’altro? I tuoi interlocutori meritano la tua totale attenzione per il tempo che conversano con te.

7. Mai, mai essere in ritardo
Gli eventi inattesi accadono ma solo raramente, la maggior parte delle volte non ci sono scuse per essere in ritardo per una riunione virtuale o per una chiamata in video. Quando sei in ritardo, il messaggio che invii è che i tuoi interlocutori non sono abbastanza importanti per rispettare il loro tempo e loro le esigenze. Questo tipo di comportamento ti fa sembrare da subito poco empatico e professionale.

Se lavori in un ufficio tradizionale e hai interazioni fisiche con i tuoi colleghi o clienti, probabilmente seguirai queste “regole” di etichetta senza nemmeno pensarci. Lavorare in remoto non è diverso. Mostra rispetto per i tuoi interlocutori e raccoglierai i frutti.

Puoi leggere qui l’articolo originale: 7 Unspoken Rules Of Remote Work Etiquette That You Must Live By


5) Le Piccole Città Come Tulsa Vogliono Pagare “Nomadi Digitali” per Mettere Radici?

In questo interessante articolo pubblicato su “the Husttle”, Conor Grant racconta di come l’economia digitale negli Stati Uniti stia modificato drasticamente la geografia della forza lavoro. I lavori del settore tecnologico hanno pian piano sostituito quelli del settore manifatturiero, mandando in crisi l’economia di interi stati come la Pennsylvania e l’Oklahoma.

I lavoratori da remoto dal 2005 sono aumentati del 115%. Questa tipologia di professionisti avendo la possibilità di guadagnarsi uno stipendio indipendentemente dal luogo o dalla città in cui essi vivono, possono risparmiare spostandosi in città che hanno un costo della vita minori. Ad esempio: il costo di un affitto a San Francisco è molto più alto rispetto ad altre città degli Stati Uniti.

Ora, le città e gli stati che hanno perso tutti i lavoratori del settore manifattiero, stanno cercando di diventare attraenti per questa nuova tipologia di lavoratori da remoto, offrendo loro incentivi – o addirittura pagando – i remote worker che decidono di trasferirsi in queste città.

La città di Tulsa ad esempio, ha appena lanciato un programma che offre ai lavoratori remoti 10.000 $ e diversi vantaggi a remote worker professionisti che decidono di trasferirsi in questa città dell’Oklahoma.

Puoi leggere qui l’articolo originale: Can Small Cities Like Tulsa Pay ‘Digital Nomads’ to Put Down Roots?


Immagine di Copertina: Shutterstock


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