6 Dicembre 2024 | Alberto Mattei
Vuoi Diventare Un Nomade Digitale? Smetti di Cercare e Agisci
Se aspiri a diventare un nomade digitale la cosa più importante non è continuare a cercare qualcosa da fare, ma agire affinchè questo tuo sogno diventi realtà. Ecco un esempio pratico!
Take Action Business Concept © Shutterstock
Ti sei mai chiesto che differenza esiste tra “cercare” e “agire”?
Cercare è una parola che deriva dal latino “cĭrcare” ossia andare intorno, quasi in cerchio, esattamente come fa chi vuol trovare qualcosa che ha smarrito.
Agire invece deriva da “agere” che significa spingere, darsi da fare, passare all’azione per realizzare qualcosa.
Ora, secondo te, per cambiare il proprio stile di vita e di lavoro cos’è più importante: darsi da fare e passare all’azione oppure continuare a girare in cerchio sperando di trovare qualcosa da fare o magari qualcuno che ti indichi la strada giusta da seguire?
Il punto è che sul Web, se speri di trovare il lavoro più adatto alla tue competenze o di avere tutte le informazioni che ti servono, oppure aspetti l’opportunità giusta, corri sempre lo stesso rischio, ovvero perderti o fermarti alla fase di ricerca, che può continuare all’infinito senza portarti mai ad una decisione concreta e quindi all’azione.
Per entrare in azione non hai bisogno che tutto sia a posto, hai bisogno di farlo e basta.
Photo Credit © Cavezzali
Voglio raccontarti una cosa che mi è capitata recentemente e riguarda proprio la differenza tra il cercare e l’agire.
Ogni giorno nella mia casella di posta ricevo decine di email di persone che vorrebbero cambiare il proprio stile di vita e di lavoro con l’obiettivo di diventare nomadi digitali.
La maggior parte di loro mi scrive ponendomi sempre le stesse domande, che più o meno sono queste:
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Sono un … che lavoro potrei trovare sul web per diventare anche io un Nomade Digitale?
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Ho lavorato tanti anni come … dove e come faccio a trovare clienti online per lavorare da nomade digitale?
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Vorrei trovare un lavoro che mi permetta di lavorare ovunque e di viaggiare per il mondo, come posso fare?
Quando capita l’occasione di parlare in maniera più approfondita con queste persone che apparentemente non sanno cosa fare o non hanno le idee chiare, scopro spesso che in realtà loro un’idea in mente ce l’hanno già, magari imprecisa e poco strutturata ma un’idea di cosa gli piacerebbe fare ce l’hanno! Il vero problema è che hanno paura fottuta di fallire, di sbagliare e di non farcela, questo è il vero motivo per cui piuttosto che agire, preferiscono continuare a cercare qualcosa che gli dia maggiore certezza!
Ma una delle poche certezze nella vita è proprio che senza azione non c’è risultato e, ci piaccia o no, siamo noi gli unici responsabili dei risultati che otteniamo. Non fallisce chi ci prova e non ci riesce, fallisce solo chi non ci prova mai!
Poi una mattina come tante altre, ancora un po’ assonato, apro la mia casella di posta e leggo una mail con un titolo che mi colpisce molto: “Inseguendo un Sogno”. Incuriosito inizio a leggere e scorrendo le righe “M’illumino d’immenso”!
Credo che mai, in tanti anni che faccio questo lavoro e porto aventi questo progetto, una persona mi abbia colpito così tanto per la sua capacità di mettere in pratica la regola di base che serve a trasformare il sapere in saper fare, rivelando al tempo stesso una capacità di resilienza e una dose di umiltà fuori dal normale.
Ho chiesto quindi a Isabella di poter condividere pubblicamente questa sua mail, perché credo che possa fornire davvero uno spunto interessante a tutte quelle persone che sono bloccate e sono alla disperata ricerca di qualcosa da fare!
Ecco il testo della sua mail:
Caro Alberto,
mi chiamo Isabella e seguo fedelmente Nomadi Digitali ormai da tanto tempo…per me siete una grande fonte d’ispirazione e motivazione e la tua newsletter mensile, quando la trovo nella mia posta, è sempre la prima mail che apro al mattino!
Per lungo tempo, leggendo i vostri articoli, consigli ed interviste, ho fantasticato cullando il sogno di poter un giorno riuscire anch’io a diventare una nomade digitale.
La mia personale visione di nomade digitale non è necessariamente quella di qualcuno che conduce una vita nomade, spostandosi continuamente da un luogo all’altro, quanto piuttosto quella di chi non è costretto a vivere in un luogo specifico da obblighi di lavoro o altro, ma ha un’attività “portatile” che gli dia la possibilità di scegliere liberamente il posto in cui desidera vivere e lavorare.
Ad ogni modo, ho sempre pensato che questo stile di vita non fosse alla mia portata e fosse destinato a restare per me un sogno impossibile, non avendo io alcuna competenza specifica in nessuno dei campi che generalmente vengono associati a chi lavora da nomade digitale (programmazione, grafica, marketing eccetera…), né tantomeno disponendo di un budget da investire in qualche attività.
Ad un certo punto però, oltrepassata la soglia dei 40 anni che mi è apparsa come una sorta di spartiacque, ho deciso di rompere gli indugi e di tentare ugualmente di muovere un passo in direzione del mio sogno, domandandomi se potessi anch’io, nel mio piccolo, dare un contributo e provare in qualche modo a soddisfare le esigenze di qualcun altro, sfruttando le mie conoscenze e soprattutto le mie passioni.
Ho subito pensato alla mia grande passione per buona tavola, passione che mi è stata trasmessa dai miei genitori: da piccola mi portavano sempre con sé nei loro itinerari golosi in giro per l’Europa e, crescendo, mi sono resa conto che una delle cose che in assoluto più adoro fare è esplorare la città in cui mi trovo, alla ricerca di nuovi angoli da scoprire e di nuovi posti particolari dove mangiare, che si tratti di una piccola trattoria a gestione familiare, di un food truck o di un ristorantino etnico.
Così mi è venuta l’idea di creare una collana di guide gastronomiche delle varie città, che rispecchino questo spirito e abbiano la particolarità di far vivere a tutti esperienze da ricordare con piacere, indipendentemente dal budget a disposizione.
Non semplicemente delle guide di ristoranti low cost, che ti indichino dei posti dove mangiare spendendo poco, tanto per mettere qualcosa sotto i denti, ma delle vere e proprie guide per gourmand e gourmet, dedicate a coloro che credono che le esperienze gastronomiche e i posti dove si sceglie di fermarsi a mangiare siano parte integrante e fondamentale di un viaggio.
Delle guide che non manchino di soffermarsi sulle specialità tipiche del luogo, che mettano l’accento su tutto ciò che è fresco, fatto in casa e preparato sul momento e che trattino anche aspetti che in genere vengono tralasciati dalle guide di questo tipo, come la cucina di strada o la prima colazione.
Nonostante disponessi come detto di un budget iniziale praticamente nullo, ho deciso ugualmente di lanciarmi in questo progetto senza pormi troppe domande, altrimenti sapevo già che non sarei mai partita!
Dopo una lunga gestazione, ho scritto così la mia prima guida, partendo da Parigi, città in cui ho vissuto a lungo e che conosco praticamente a memoria, avendo esplorato ogni suo più recondito angolo.
Visto che sono totalmente negata per tutti gli aspetti tecnici, ho deciso di chiedere aiuto a un mio caro amico, Alessandro, che aveva già partecipato a progetti interessanti nel campo gastronomico (ad esempio, la bella serie di documentari Food Heroes realizzata in collaborazione con Il Fatto Quotidiano) e che è stato entusiasta e ha deciso di darmi una mano.
Per ora è solo una piccola guida che racchiude una selezione di indirizzi parigini dove mangiare bene con un budget approssimativo di 20 euro, non limitandosi ai classici ristoranti in cui andare a pranzo e a cena ma offrendo anche suggerimenti per colazioni, merende, aperitivi, insomma per tutti i momenti della giornata…consiglia persino i posti migliori dove andare per farsi preparare dei veri e propri panini gourmet farciti con formaggi e salumi d’eccezione e comprende anche un capitolo dedicato esclusivamente alle opzioni vegetariane, vegane e senza glutine.
Il mio sogno sarebbe quello di dare continuità a questo progetto creando una serie di guide dedicate ad altre città: mi piacerebbe conciliarlo con il sogno del nomadismo digitale, vivendo in ciascuna città per il tempo necessario a realizzare la relativa guida, magari coinvolgendo anche i “foodies” locali che contribuiscano con i loro consigli e indirizzi ‘segreti’, e nel frattempo condividendo sui social le mie esplorazioni e le mie scoperte con coloro che sono interessati a seguirmi.
Al momento è ancora tutto in fase embrionale, ma spero tanto che il mio sogno un giorno possa avverarsi!
Sei il primo a cui ho pensato di scrivere perché per me sarebbe bellissimo se a parlare della mia iniziativa fosse un sito a cui sono affezionata e che rispecchia in pieno la mia visione della vita.
In ogni caso, comunque vada con questo progetto, continuerò sempre a seguirvi con affetto e non abbandonerò il sogno di riuscire a diventare prima o poi una nomade digitale, in un modo o nell’altro!
Sono arrivato in fondo alla mail di Isabella con un po’ di emozione e con la netta sensazione che il suo sia l’approccio vincente, anche se personalmente parlando non so dirti se il progetto di Isabella potrà avere successo e portarla a raggiungere gli obiettivi che lei si è posta.
Questo dipenderà solo da lei e dalla sua capacità di superare le tante sfide che ancora l’aspettano, ma di sicuro il modo in cui si è posta rispetto al suo obiettivo è quello giusto avendo tutta la forza e la determinazione dell’agire.
In bocca al lupo Isabella, io tifo per te!
E tu cosa aspetti a compiere il primo passo? Ricordati che la vita è troppo breve per continuare a fare quello che non ti piace “.
Foto credit – TAKE ACTION CONCEPT – Shutterstock