La Stagione del Nomadismo Digitale

Avevo due obiettivi: salvare la mia passione dal gorgo della crisi e muovermi liberamente. Insomma, volevo diventare un Nomade Digitale (l’ho scoperto dopo).

Toni Bullo: La vita è fatta di stagioni e nonostante il successo professionale, sono un esperto in illustrazione, grafica, packaging e nuovi prodotti, ho sentito che era arrivata la stagione del cambiamento, di vivere una vita moderna, lavorando libero da territori e geografie. Così a 52 anni ho deciso di lasciare 'le sicurezze' di uno studio e diventare un freelance.

Pubblicato il: 15 Novembre 2013 | Categoria:

In 30 anni di carriera, ho fatto un sacco di cose legate alla comunicazione: copertine di dischi (ai tempi dei 33 giri), illustrazioni, fotoritocchi, pubblicità, loghi, magazine, linee intere di prodotti dolciari, inventato personaggi, prodotti e molto altro.

Sul mio sito potrai vedere una parte di questi lavori e nella sezione ‘jurassicfolio’ trovi quelli più vecchi, come le copertine di dischi fatte per Luciano Tallarini, mio mentore e ancora oggi mio grande amico.

2013-11-07_194729Mi presento come ‘Creative Designer’, che vuol dire tutto e niente, ma, al momento, è la migliore definizione che ho.

“Se tu hai qualche suggerimento per me, questo è ben accetto…”

Non rinnego niente del mio passato, ringrazio tutto e tutti, soprattutto la mia fortuna ma, come spesso mi è successo, ho ‘sentito’, ‘fiutato’ l’ora giusta per salpare. Avevo due obiettivi: salvare dal gorgo della crisi la mia passione e muovermi liberamente. Volevo, insomma, diventare (l’ho scoperto dopo) un Nomade Digitale.

Il primo passo fu di liberarmi dalle zavorre tipiche di un uomo di successo del secolo scorso: ho mollato la società, lo studio, tutti i clienti e una carriera ‘sicura’.

Non so quale sia stata la scintilla, il vero motivo, forse i miei anni (allora avevo 52 anni) hanno contribuito ad affrontare questo viaggio…

Questa nuova avventura, che dura da 3 anni, ha confermato la mia convinzione che, se vuoi qualcosa, te la sudi e che ‘subito’ non esiste. Si lavora, macinando giorni su giorni senza preoccuparsi delle possibili umiliazioni o errori, ogni umiliazione, ogni errore sono solo uno in meno verso la meta.

Per ciò che riguarda i soldi, io vengo da una famiglia povera e, dopo i fasti del mio successo, semplicemente ho ripreso lo stile di casa.

Sentivo che mi mancava il tempo. Poter stare con mia moglie, per studiare (io ho la terza media, a casa mia dopo le scuole dell’obbligo si andava a lavorare), poter sperimentare e conoscere il ‘nuovo mondo’. Quello era il vero problema.

Ma passiamo alle cose che ti interessano davvero: come ho fatto?

Internet è stato il mio mare, lì ho navigato, naufragato, pescato, vissuto, sofferto e imparato.
Il primo errore è stato credere che il lavoro a distanza funzionasse in Italia.

“Vogliamo sapere cosa fanno e dove sono i nostri collaboratori” era più o meno il motivo del loro rifiuto, 6 mesi buttati.

Anche la crisi ci aveva messo del suo.

Non ti elenco i nomi delle aziende e agenzie, ma fidati, erano tanti.

Poi ho varcato le colonne di Ercole e in pochissimo tempo avevo le prime richieste (per la maggior parte illustrazioni).

Gettai l’ancora su Elance (poi anche GURU), ferocissima piazza commerciale dove la concorrenza fa tremare anche i più coraggiosi. L’aggressività dei prezzi pakistani e indiani sono un muro insormontabile, però sono solo le prime cose che vedi quando non approfondisci.

Io devo molto ad Elance perché dopo aver letto e seguito i loro consigli (utilissimi) e un po’ di costanza, mi trovai a lavorare praticamente sempre, niente di speciale, però intanto il mio conto corrente ne aveva dei benefici e imparavo a conoscere questo territorio.

Il mio inglese era al minimo, così le prime mail furono tre-men-de! Costruii dei ‘format’ mentre, parallelamente, studiavo (sempre on line) Inglese. Oggi non è migliorato un gran che!

Quando arrivarono i primi 150 dollari… mammamia!!!!!! …fu la svolta! 150 dollari importantissimi perché con loro, finalmente, si chiudeva il cerchio: richiesta/proposta/conferma/lavorazione/accettazione/pagamento… chiuso il percorso. E’ stato come trovare la rotta per il nuovo mondo e ritorno.

Studiando Elance e i suoi meccanismi notai una cosa: tanti sparivano dalla competizione, a volte molto bravi. Pensai che con quei prezzi e la concorrenza fosse naturale che si stufassero, poi lessi in giro il post di un ex Elancer, (l’ho cercato per fartelo leggere ma non l’ho trovato), esprimeva la sua gratitudine verso questo sito per essere una vetrina immensa nel mondo delle occasioni di lavoro, questa caratteristica permise a lui, dopo poco, di essere contattato personalmente per collaborazioni continuative e dunque di non dover più cercare altri lavori.

Era un punto di vista diverso, molto interessante. Fissare, postare proposte di lavoro è ansiogeno e a volte deprimente perciò non ‘doverlo’ più fare (o farlo ogni tanto) è una liberazione. Questo vale anche per il cliente.

Iniziai così ad inserire nelle proposte il mio desiderio di trovare collaborazioni continuative, clienti cioè che garantissero un flusso di lavoro costante e, nel caso, avrei potuto rivedere i miei compensi. Dopo pochi giorni, mi chiesero di fare delle mappe garantendo che, se fosse andato tutto bene, ce ne sarebbero state altre (tra l’altro non chiesero nessuno sconto).

Questo screen shot è di un lavoro di packaging, che ho fissato il 4 novembre 2013, per farti un esempio reale. Nota che già nel messaggio del cliente (nell’ovale giallo) c’è inserita la voglia di avere un rapporto continuativo con il fornitore scelto. Nella parte destra invece c’è il mio ‘format’ di presentazione.

Ha funzionato?

Funziona tutt’ora, da un bel po’ ho una serie di clienti che mi garantiscono un flusso di lavoro costante e remunerativo (non si diventa milionari).

Uno in particolare mi ha chiesto di fargli visita perché avrebbe intenzione di affidarmi una parte della ‘gestione immagini’ della sua azienda… in Australia.

Kate Kotaw ha una sua agenzia, in California, dopo qualche lavoro di prova mi ha incaricato di fare da Art Director per tutto quello che riguarda l’immagine e la grafica dei suoi clienti e tra un po’, dal Texas, dovrebbe arrivare la quarta mappa…

Ciliegina sulla torta, anche l’Italia si è ricordata di me 🙂

Dalla mia ex socia arrivano costantemente lavori nel campo del dolciario.

Una casa editrice mi ha chiesto di illustrare un Ebook.

Una azienda che vende mobili artigianali/artistici, rigorosamente made in Italy, mi ha chiesto se voglio diventare responsabile dell’immagine del loro sito in cambio di una percentuale sulle vendite e altro ancora.

Oggi continuo ancora a navigare, a cercare, ad aggiornare la mia esperienza senza dare niente per sicuro e scontato.

Sono tornato da poco a Vigevano dopo 4 mesi di Sardegna, sto progettando un viaggio in Australia, Polinesia Francese e altro. Vorrei però segnalarti una cosa che farò a breve come Nomade Digitale, sicuramente meno ‘cool’, meno avventurosa ma, molto importante per me: ho ancora i genitori in salute, sono anziani e abitano lontani da dove attualmente vivo. Il tempo di un weekend è sempre stato il massimo che ho potuto concedermi per restare con loro (a parte le feste canoniche).

La settimana prossima li vado a trovare, lavorerò sul tavolo della cucina, senza avere il problema di dover rientrare la domenica sera. Questa possibilità, questa libertà, per me, annulla tutti gli svantaggi.

Mi piacerebbe che questa mia storia stimolasse persone come me, con una certa età ed esperienze lavorative precedenti, ad intraprendere una carriera alternativa, da Nomadi Digitali, ritrovando la passione nel lavoro.

Sono convinto che tanti hanno questa voglia ma pochissime esperienze alle quali attingere.

Ps: non ho approfondito argomenti come: la mia carriera, Elance, le persone che ho incontrato e i dettagli del mio navigare, per non annoiarti. Nel caso, se ti interessa, posso provare a colmare i vuoti.

Se hai commenti, suggerimenti, critiche e quant’altro possa servire per innescare una discussione costruttiva… ne ho sempre bisogno!



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