26 Ottobre 2022 | Alberto Mattei
Nomadi Digitali nel Mondo: Quanti Sono (nel 2021) e Cosa Fanno
Ecco alcuni dati - ottenuti incrociando diverse statistiche - che possono aiutarti a comprendere quanti sono i nomadi digitali nel mondo e a conoscere meglio le dimensioni e la consistenza di questo fenomeno globale.
Photo by Helena Lopes on Unsplash
Questo articolo riporta i dati (tradotti, interpretati e sintetizzati) pubblicati sul sito Brother Abroad il 6 Settembre 2021. I dati riportati sono ottenuti analizzando 63 statistiche e oltre 4000 risposte a sondaggi effettuati nelle diverse comunità di nomadi digitali di lingua inglese in tutto il mondo. Puoi leggere qui l’articolo originale”63 Surprising Digital Nomad Statistics in 2021”
Premessa:
Prima di condividere i dati della ricerca, ci tengo a fare una precisazione.
Ad oggi ancora non è possibile quantificare con esattezza il numero di nomadi digitali presenti nel mondo. Come più volte ho riportato in questo sito, per quanto ci si possa sforzare, il neologismo “nomadi digitali” infatti, non descrive una specifica categoria professionale, un target ben definito di persone e nemmeno un loro preciso modus operandi. La definizione tradizionale di ‘nomade digitale’ lo descrive come una persona indipendente da una posizione geografica specifica, che utilizza le tecnologie digitali per svolgere il proprio lavoro ovunque si trovi. Tuttavia, questa definizione è ancora un po’ sfuocata e sta influenzando il modo in cui le persone si identificano con il termine “nomade” e con quello di approcciare a questa nuova filosofia di vita e lavoro da remoto.
NOTA SUI DATI E RISULTATI DI QUESTO STUDIO:
Come riporta l’autore Carlos Grider nell’articolo originale, molte delle informazioni e statistiche pubblicate in questo studio di ricerca sono etichettate come “intuizioni”. Questo significa che, alcune di queste, non sono basate su numeri e dati statisticamente significativi (minimo 100). Sebbene le “intuizioni” non possono essere considerate come “dati certi”, e non sono sufficienti per prendere decisioni strategiche, possano essere comunque un’ottima base per comprendere e conoscere meglio le dimensioni e la consistenza del fenomeno nomadi digitali nel mondo.
Dopo queste doverose premesse, ecco una sintesi dei dati pubblicati sul sito Brother Abroad, ottenuti mettendo insieme sondaggi e macro statistiche dei nomadi digitali in tutto il mondo. In particolare le fonti di supporto analitico per questo studio sono state:
- Dati comparativi sulla popolazione del paese e sul reddito derivati da Worldometer.info
- Dati sui nomadi digitali statunitensi derivati da MBO Partners State of Independence in America 2020 a fini di analisi comparativa
- Dati sul reddito nazionale lordo provenienti da WorldBank.org
Uno Sguardo delle Macro Statistiche Globali sui Nomadi Digitali in Tutto il Mondo!
- In tutto il mondo ci sono oltre 35.000.000 di persone che si definiscono nomadi digitali (di varie nazionalità)
- Il valore economico della comunità globale dei nomadi digitali è stimato in $ 787.000.000.000 all’anno, calcolato come l’aggregato della spesa annuale dei nomadi digitali.
- Se la comunità globale dei nomadi digitali fosse un Paese, si classificherebbe al 41° posto per numero di abitanti, subito dopo il Canada (37.742.154) e il Marocco (36.910.560)
- Se la comunità globale dei nomadi digitali fosse un Paese, sarebbe il 38° Paese più prospero in base al reddito nazionale lordo pro capite.
Comprendere le Motivazioni dei Nomadi Digitali
Per i nomadi digitali intervistati, l’essere indipendenti da una posizione geografica specifica (location-independent) rappresenta un mezzo per raggiungere un fine. Le principali motivazioni che spingono verso il nomadismo digitale sono: libertà di adattare il proprio lavoro al proprio stile di vita ideale (tempo, attività), geo-arbitraggio, flessibilità lavorativa e infine la possibilità di viaggiare. Di solito il driver è però un mix di tutte queste motivazioni.
1. Chi sono i nomadi digitali (età, sesso, nazionalità, etnia)
- La comunità globale dei nomadi digitali è divisa quasi equamente tra maschi e femmine al 49,81% di femmine e 50,19% di maschi
- La maggior parte (76%) dei nomadi digitali sono bianchi (discendenza europea), seguita dai latino/ispanici (10%), asiatici (8%) e africani (6%).
- Le quattro nazionalità più comuni di provenienza dei nomadi digitali sono: gli Stati Uniti (31% dei nomadi digitali), il Portogallo (8% dei nomadi digitali), la Germania (7% dei nomadi digitali) e il Brasile (5%). Gli Stati Uniti, il Portogallo, la Germania e il Brasile comprendono il 51% delle nazionalità dei nomadi digitali in tutto il mondo. Il restante 49% dei nomadi digitali intervistati rappresenta altri 35 Paesi.
- L’età media dei nomadi digitali è di 40 anni. Tuttavia, il 47% ha circa 30 anni.
- I cittadini statunitensi costituiscono il 31% dei nomadi digitali in tutto il mondo e sono la nazionalità più rappresentata.
- Sebbene il 61% degli intervistati abbia dichiarato di aver iniziato a viaggiare a 20 anni, il 39% ha dichiarato di aver iniziato a vivere e lavorare da nomade digitale dai 30 anni di età in su.
- Il nomade digitale più anziano riportato in questo studio aveva 72 anni.
- I nomadi digitali intervistati viaggiano in media da 6,1 anni e l’85% è in viaggio da più di 1 anno.
2. Le professioni dei nomadi digitali, istruzione/formazione e come si guadagnano da vivere
Istruzione e formazione
- Il 53% dei nomadi digitali dichiara di essere autodidatta nella sua attuale professione e crede che avrebbe potuto farlo senza l’istruzione tradizionale.
- Il 45% dei nomadi digitali afferma invece che l’istruzione tradizionale, l’università, il college o una scuola professionale per la formazione alla loro attuale professione, sia stata una base formativa essenziale per la loro carriera da remoto.
- Il 2% dei nomadi digitali è stato formato nell’attuale professione durante il periodo di servizio militare.
- Il 29,6% dei nomadi digitali non ha un’istruzione superiore, il 26% dei nomadi digitali ha una laurea breve ( o simile), il 37% dei nomadi digitali ha una laurea specialistica e il 7,4% dei nomadi digitali ha un dottorato di ricerca (Ph.D. or MD ).
Professioni dei Nomadi Digitali
- L’83% dei nomadi digitali dichiara di essere un lavoratore autonomo, mentre il 17% è impiegato in azienda come remote worker
- Il 66% dei nomadi digitali autonomi dichiara di possedere un’attività in proprio, mentre il 34% lavora come freelance o gig worker
- Le professioni più comuni tra i nomadi digitali sono marketing, informatica/IT, design, scrittura ed eCommerce. Queste rappresentano il 51% di tutte le professioni segnalate.
- Il 14% delle professioni dei nomadi digitali sono carriere non comunemente associate ai ND, come architettura, medicina, legge, pianificazione urbana, ingegneria e altro.
3. Dove vivono e come viaggiano i nomadi digitali, luoghi preferiti e perché
- Il nomade digitale medio ha un budget mensile di $ 1.875 (budget annuale di $ 22.500)
- Il 66% dei nomadi digitali preferisce fermarsi in un posto da 3 a 6 mesi. L’80% preferisce stare in un posto da 3 a 9 mesi. ( Spesso i sei mesi sono un arco temporale di riferimento).
- Il 30% dei nomadi digitali “on the road” viaggia da due anni o meno. Il 50% ha viaggiato per quattro anni o meno. Il 30% dei nomadi digitali viaggia da più di 10 anni.
Dove i nomadi digitali preferiscono lavorare:
- I nomadi digitali preferiscono lavorare da casa o in un alloggio privato piuttosto che altrove (23% degli intervistati).
- Il 21% dei nomadi preferisce lavorare principalmente negli spazi di coworking, mentre il 14% preferisce lavorare nei caffè rispetto a qualsiasi altra opzione. Il 6% dei DN preferisce lavorare nelle biblioteche pubbliche.
Approfondimento:
- I nomadi digitali sono generalmente disposti a pagare un costo aggiuntivo per alloggio ( appartamenti, B&B, ostelli o hotel) se adeguatamente attrezzato per il lavoro (Internet veloce e affidabile, sedia comoda, scrivania, prese elettriche, ambiente e atmosfera favorevole al lavoro).
- Indipendentemente dal fatto che i nomadi digitali intervistati preferissero lavorare da casa, coworking, da un caffè o all’aperto, molti hanno citato la necessità di lavorare insieme ad altre persone almeno una volta alla settimana e al massimo una volta al giorno, per motivi di socializzazione e salute mentale.
Le destinazioni preferite dai nomadi digitali
- Il costo della vita, Internet veloce e accessibile (segnalato come fattore n. 1 dal 56% dei nomadi digitali) sono i fattori principali nella scelta di una destinazione.
- Altri fattori segnalati come importanti sono: la sicurezza (crimine, sicurezza ambientale) per il 15% degli intervistati, l’accesso all’aria aperta e alla natura per l’11% , visti di soggiorno “Digital Nomad Friendly” (9%) e la disponibilità di caffè/coworking per il 3% degli intervistati.
- Messico, Thailandia e Portogallo rappresentano i tre principali hub per nomadi digitali in America Latina, Europa e Sud-Est asiatico.
- 9 delle prime 10 località preferite per i nomadi digitali sono paesi costieri che hanno aeroporti e voli internazionali, e paesi con un reddito nazionale lordo pro capite, inferiore al budget medio di un nomade digitale.
- Il Messico è stato valutato come la prima posizione per i nomadi digitali dal 13% degli intervistati, seguito da Thailandia (12%), Indonesia (9%), Colombia (7% ) e Vietnam (5%).
- Il Portogallo è stato valutato come la migliore destinazione per nomadi digitali in Europa occidentale.
- La Turchia è stata valutata come la migliore destinazione per nomadi digitali in Medio Oriente.
- La Croazia è stata valutata come prima destinazione nei Balcani e nell’Europa orientale.
- Il Sudafrica è stata valutata come la migliore destinazione in Africa.
- Il sud-est asiatico è stata valutata la regione più popolare per i nomadi digitali con il 34% dei voti, seguita dall’America centrale con il 16% dei voti e dal Sud America con il 13% dei voti.
4. Quali sono i problemi più sentiti e le criticità principali per i nomadi digitali
- Per chi lavora come Freelance mantenere i vecchi clienti e trovare di nuovi.
- Gestione della propria fiscalità.
- Problemi medici e problemi assicurativi.
- La mancanza dei servizi e prodotti comunemente disponibili a casa e/o nel proprio Paese.
- La solitudine, la mancanza di famiglia e amici e la mancanza di connessione sono la ragione principale per cui molti nomadi digitali decidono di torna a casa.
- La stanchezza di viaggi e spostamenti troppo frequenti ( per alcuni) e lo shock culturale a lungo termine sono il secondo motivo per cui i nomadi digitali decidono di tornare a casa.
5. Pianificazione della Pensione
- Il 35% dei nomadi digitali utilizza l’investimento immobiliare come principale investimento per la pensione.
- Il 23% dei nomadi digitali utilizza gli investimenti su mercati finanziari come principale veicolo di pensionamento sia nei conti privati che in quelli con imposte differite/previdenziali.
- Il 10% dei nomadi digitali sta investendo in criptovalute come principale investimento per la pensione.
- Il 10% dei nomadi digitali intende andare in pensione anticipatamente.
- Il 3% dei nomadi digitali tiene solo contanti (nessun altro investimento).
- Il 4% dei nomadi digitali ha intenzione di lavorare fino alla morte e non ha piani pensionistici o investimenti per il futuro.
6. Come il mondo e i singoli Paesi si stanno organizzando per attrarre i nomadi digitali
Ad oggi ( ottobre 2021)
- 21 Paesi hanno creato un visti e programmi specifici rivolti ai nomadi digitali.
- 28 paesi offrono visti validi per sei mesi o più che sono digital nomad friendly.
7. Risposte sintetiche alle domande più frequenti sui nomadi digitali
Quanti nomadi digitali ci sono nel mondo?
Ci sono oltre 35.000.000 di nomadi digitali in tutto il mondo.
Quanto si può guadagnare come nomade digitale?
Il nomade digitale medio ha un budget di $ 1.875 al mese, esclusi i risparmi e il reinvestimento nella propria attività. Tuttavia, in questo studio alcuni nomadi digitali hanno dichiarato di guadagnare più di $ 1 milione all’anno.
È legale essere un nomade digitale?
Sì, a condizione che il nomade digitale mantenga il corretto status di visto e paghi le tasse in modo appropriato nel proprio Paese d’origine e (se applicabile) nel Paese ospitante.
I nomadi digitali pagano ancora le tasse?
Sì, i nomadi digitali continuano a pagare le tasse, nel loro Paese d’origine o in quello ospitante, e in alcuni casi ad entrambi. Le corretta gestione delle tasse sono state segnalate come una delle maggiori criticità per i nomadi digitali.
Che lavoro fanno i nomadi digitali?
Con un’attività ben avviata, i nomadi digitali possono svolgere quasi tutte le professioni. Sebbene il 51% dei nomadi intervistati dichiari di lavorare nel settore del marketing/comunicazione, nelle scienze informatiche/IT, nel design, nella scrittura e nell’e-commerce. Mentre il 14% lavorava in campi più tradizionali come architettura, medicina, legge, pianificazione urbana, ingegneria e altro.
E in Italia cosa succede?
Nomadi Digitali®.it in collaborazione con la neo-costituita “Associazione Italiana Nomadi Digitali ets” hanno condotto, nei mesi di maggio-luglio 2021, un sondaggio intervistando oltre 1300 tra imprenditori, professionisti, freelance e lavoratori dipendenti con l’obiettivo di comprendere quale sia in Italia la reale conoscenza e consapevolezza del fenomeno “nomadi digitali” e quali siano i bisogni, le esigenze e le criticità di quanti nel nostro Paese vorrebbero sperimentare questo stile di vita e di lavoro. I dati che sono emersi sono stati pubblicati nel: Primo Rapporto sul Nomadismo Digitale in Italia
- I Nomadi Digitali Sospesi tra Mito, Moda e Realtà
- Perché Diventare Nomadi Digitali e Scegliere il Mondo Come Ufficio?
- Nomadi Digitali: La Guida a Tutti i Paesi del Mondo che Offrono Opportunità, Visti e Agevolazioni
- Da Smart Working a Smart Living