8 Maggio 2019 | Giovanni Battista Pozza
Nomade Digitale o Lavoratore da Remoto: chi Sono le Persone che Lavorano Ovunque
Soltanto guardando il proliferare delle definizioni di chi lavora da remoto ti puoi accorgere di quanto il mondo del lavoro da remoto sia diventato la nuova norma.
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Era all’incirca il 1997 quando iniziai a lavorare nell’allora mondo digitale e ricordo che tutto il lavoro veniva fatto recandosi in ufficio, l’unico luogo dove c’era tutto quello che serviva per lavorare. Il notebook era un’eccezione, non era l’ufficio mobile che è ora. Dello smartphone neppure l’ombra.
Nello stesso anno veniva pubblicata la prima versione del protocollo 802.11, che sarebbe diventato qualche anno dopo il Wi-Fi. Internet era ancora semi-sconosciuta alla massa e nessuno avrebbe immaginato le opportunità offerte 20 anni dopo dal lavoro online.
In quegli anni la quasi totalità dei lavoratori andava in ufficio per svolgere il proprio lavoro. Gli uffici erano molto diversi dagli smart-office a cui siamo abituati ora. Esistevano due generi di lavoratori: il lavoratore a tempo pieno e il libero professionista.
Negli anni successivi nacquero le professioni digitali che crearono una nuova classe di lavoratori digitali.
Solamente negli ultimissimi anni, e grazie ad Internet, le opportunità offerte dal lavoro da remoto ha generato innumerevoli definizioni per descrivere tutti coloro che sfruttano Internet per lavorare: i nomadi digitali, o digital nomads, i lavoratori da remoto, o remote workers, i telelavoratori, o telecommuters, il lavoratore da casa, o work-from-home worker, il virtual worker. Ah, come dimenticare gli smart worker o lavoratori agili.
Le definizioni sono volutamente in italiano e in inglese perché ormai il contesto del lavoro è globale e spesso vengono usate trasversalmente in più contesti.
Tutto questo ci suggerisce che stiamo assistendo ad un cambio di paradigma.
Sempre meno persone vanno in ufficio
e sempre più persone lavorano fuori ufficio, sia questo luogo casa
o qualunque altro posto nella stessa città o nel mondo.
Lavorare da remoto non è solo il tecnicismo della modalità di lavoro online. Tutti i lavoratori da remoto sono uniti insieme dalla voglia di essere liberi di lavorare ovunque.
Questo per molti vuol dire lavorare dal luogo che preferiscono o dal luogo che reputano più comodo o da luogo più adatto o dal luogo che li rende più felici.
Lavorare da remoto, ad un’analisi più profonda e ad un livello valoriale, sottende un valore di libertà e per chi non l’avesse ancora esplorata tutta un valore di indipendenza.
Grazie alla piramide di Dilts troviamo qualche risposta alla scelta di questo modo di lavorare. Le motivazioni sono quindi più profonde, molte volte generazionali.
Un certo grado di libertà e d’indipendenza permette di gestire al meglio vita personale e professionale.
Parlando di libertà, molte sono le aziende con un ufficio che hanno deciso di lasciare la libertà ai propri dipendenti di lavorare dove preferiscono: ufficio, casa, co-working o qualsiasi altro luogo. Recentemente stanno crescendo molto più di un tempo le aziende senza un ufficio che offrono la possibilità di lavorare al 100% da remoto.
Le Variabili in Gioco
Nella definizione di lavoro da remoto ci sono 3 variabili che influenzano maggiormente le opportunità e i limiti di lavorare ovunque.
- La modalità di lavoro
Esistono principalmente il dipendente e il libero professionista. In base a queste categorie il lavoro da remoto offre diversi livelli di libertà.Un lavoratore dipendente può essere vincolato maggiormente agli orari di lavoro e al fuso orario dell’azienda per cui lavora, pur lavorando da remoto.
Un libero professionista, o freelancer, è sicuramente svincolato dal luogo di lavoro, tant’è che potrebbe essere in qualsiasi parte del mondo, ma potrebbe ancora essere legato a dinamiche riguardanti l’orario di lavoro dell’azienda o del team con il quale collabora.
Un imprenditore è soggetto a molti meno vincoli potendo costruire la propria azienda attorno alla modalità di lavoro da remoto che preferisce.
- Lo spazio
Questa variabile determina dove un lavoratore può svolgere il proprio lavoro. Parlando di lavoro da remoto sicuramente il luogo di lavoro è fuori dall’ufficio e può essere la casa, il co-working, il parco, il camper, il locale in una spiaggia esotica. Solo per citare alcuni luoghi.E’ possibile svolgere la propria professione dagli angoli più remoti della terra, connessione permettendo. L’originalità del luogo di lavoro è legata a molteplici fattori personali: chi cerca maggior creatività, chi cerca maggior ispirazione, chi cerca libertà e così via.
- Il tempo
Questo è il vincolo più forte perché riguarda gli orari di lavoro. Nessuna tipologia di lavoro, dipendente, libero professionista o imprenditore, può evitare di considerare che quando lavoriamo con altri è necessario mantenere una certa sincronia di lavoro. Esistono quindi aziende 100% remote che richiedono di essere in un certo fuso orario per lavorare negli stessi orari del proprio team o dipartimento. Molte altre richiedono di essere nello stesso orario di presenza dei loro clienti.
Nel lavoro da remoto la libertà assoluta è merce rara
Ancora di più quando lavoriamo con fusi orari diversi ci sono altre variabili da tenere in considerazione, alcune di queste sono opportunità altre criticità.
Collaborare in un team distribuito con fusi orari diversi
è un’arte non solo un tecnicismo.
Nomade Digitale o Remote Worker o Cos’Altro
Partendo dalle definizioni più ampie di nomade digitale e lavoratore da remoto possiamo scegliere tra definizioni sempre più di nicchia, a volte utili e a volte inutili per descrivere questo fenomeno di massa.
- Il nomade digitale, o digital nomad, è una persona che lavora da remoto seguendo uno stile di vita “nomade” che lo porta a viaggiare o spostarsi mentre lavora. Nella maggior parte dei casi è un freelancer, spesso è un imprenditore e meno frequentemente è un dipendente. Cercare di inquadrarlo in un uno stereotipo è impossibile, per la varietà di situazioni presenti. Solitamente viene considerato come un viaggiatore frequente, in verità esistono molti nomadi stanziali che si spostano più di rado. Ci sono nomadi digitali con lo zaino che spesso scelgono luoghi esotici con un costo della vita molto basso, ostelli, alloggi in condivisione. Esiste un’altra tipologia di nomadi digitali che scelgono invece di spostarsi avendo a disposizione un budget da imprenditori. In quest’ultima categoria ci sono tutti gli imprenditori location-independent. I nomadi digitali sono sicuramente coloro che godono della maggior libertà riguardo alle 3 variabili di prima.
- Il lavoratore da remoto, o remote worker, è una persone che lavora da remoto.
- Più in generale possiamo classificare gli smart worker come lavoratori da remoto che lavorano fuori ufficio (solitamente a casa) per 1 o 2 giorni a settimana. Gli smart worker godono di una certa libertà di orario rispetto alla classica giornata di lavoro. Per i più fortunati il vincolo del luogo non esiste, per altri è legato ai confini nazioni, gli altri lavorano da casa o dal co-working. Negli ultimi anni gli smart worker sono cresciuti con percentuali a doppia cifra e sono un segno chiaro del cambiamento dei luoghi di lavoro. Lo Smart Worker è per lo più maschio (circa il 76%) e appartiene alla generazione X (quella dei nati tra gli anni 60 e 80).
Esiste poi una definizione tutta italiana relativa agli smart worker, o lavoratori agili, ovvero i lavoratori che sono in modalità di lavoro smart working.
Guardando dentro al contesto delle grandi aziende notiamo l’influenza di questo fenomeno su molti dipendenti che richiedono maggior libertà nella modalità di lavoro.
Conclusione: a Quale Categoria Appartengo?
Un nomade digitale è lavoratore da remoto che ha uno stile di vita che gli permette di viaggiare mentre lavora. Questo genere di lavoro non richiede di essere online ad orari specifici.
Tutte queste classi di lavoratori sono unite dal pensiero che
Il lavoro è cosa fai e non dove lo fai
Un lavoro da remoto d’altronde, non è fatto necessariamente in viaggio, è solitamente associato alle aziende o a un modo più formale/aziendale. Alcune aziende richiedono di essere nello stessa timezone come tutti quelle che lavorano in ufficio oppure nella stessa timezone dei clienti dell’azienda.
Nonostante questi termini siano usati nelle situazioni più disperate stanno diventando velocemente sinonimi però l’utilizzo corretto permette di essere precisi nel significato e nella modalità di lavoro.