26 Ottobre 2022 | Alberto Mattei
Minimalismo Digitale: La Nuova Frontiera della Libertà per i Nomadi Digitali
Il minimalismo digitale è una filosofia che ci spinge a ripensare il nostro rapporto con la tecnologia per essere più liberi e più consapevoli
Contract word on business handshake background © Di Jesus Kiteque/Unsplash
“In un’epoca in cui le tecnologie digitali sono diventate sempre più invasive, il vero lusso non è più dunque quello di possedere l’ultimo modello di smartphone, ma evitare di esserne posseduti.” – Andrea Giuliodori
Opinione diffusa è che oggi viviamo in un’epoca in cui abbiamo accesso illimitato alle informazioni. Se da un lato ciò è innegabile, sta diventando altrettanto vero l’opposto: viviamo in un’epoca in cui le informazioni hanno accesso illimitato a noi.
Il Global Digital Report 2019 lo evidenzia con poco margine di dubbio: spendiamo sempre più tempo online – spesso sprecandolo e sottraendolo ad altre attività – pur sapendo che “il tempo” è la risorsa più scarsa e più preziosa che abbiamo a nostra disposizione.
(Per il 2019, il grafico fa riferimento al solo mese di Gennaio data di pubblicazione del report!)
Come Spendiamo Tutto il Tempo che Passiamo Online?
Non sorprende più di tanto scoprire che la parte del leone la facciano i social network: più del 45% degli utenti internet ha almeno un account social (+ 9% rispetto all’anno precedente) e dedica una media di 2 ore e 16 minuti a scorrere feed, condividere contenuti, piazzare like qua e là.
Per Mr. Zuckerberg e per tutti gli altri giganti della Silicon Valley, il tuo business, il tuo lavoro, i tuoi contatti e le tue relazioni online non hanno di per se nessuna importanza.
Il loro unico obiettivo è farti spendere più tempo possibile sulle loro applicazioni e sui loro servizi in modo da convertire questo tempo in introiti pubblicitari pagati dagli inserzionisti.
Come Nomadi Digitali, le nostre professioni si svolgono quasi esclusivamente online, quindi non ci possiamo certo estraniare da questo mondo o rifiutare la tecnologia!
Ma se davvero vogliamo mantenere quella libertà che ci contraddistingue e che con tanta fatica ci siamo conquistati, dobbiamo necessariamente imparare a difenderci da dispositivi e algoritmi progettati a tavolino per assorbire completamente la nostra attenzione.
In che Modo Possiamo Riuscirci?
“La chiave per vivere bene in un mondo ad alta tecnologia è dedicare molto meno tempo all’utilizzo della tecnologia.“ – Cal Newport
Cal Newport, professore di informatica alla Georgetown University, ha di recente teorizzato un nuovo concetto: il “minimalismo digitale”.
Una filosofia che teorizza di fare un passo indietro e ripensare il nostro rapporto con la tecnologia in maniera attiva, senza subirla passivamente.
Il minimalismo digitale teorizzato dal prof. Newport in sostanza applica i principi della filosofia minimalista alla vita digitale: ci sprona a selezionare con cura i servizi digitali che utilizziamo e a concentrare la nostra attenzione unicamente su quelle attività online che aggiungono reale valore alla nostra vita, eliminando consapevolmente tutto il resto.
Facciamo un attimo un passo indietro…
Il Minimalismo come Filosofia di Vita
© Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus
“La semplicità non è una cosa semplice” – Charlie Chaplin –
Sul minimalismo sono stati scritti “fiumi di inchiostro” (e di stringhe HTML!) e tutti sappiamo che il motto di questo stile di vita è “less is more”, meno è meglio.
Personalmente ho sempre guardato a questa filosofia di vita come a un’opportunità concreta per riuscire a realizzarmi, nella semplicità e nell’essenzialità. Stare meglio con meno, mi ha portato a una riduzione consapevole, a liberarmi da alcune preoccupazioni, incombenze e pensieri inutili.
Per me il minimalismo non è la completa negazione delle “cose materiali”, ma piuttosto una ricerca consapevole di quello che può portare più valore e più gioia nella mia vita, procedendo contemporaneamente ad una riduzione graduale e volontaria di tutto il resto.
A mio modo di vedere le cose, la smania di possedere e accumulare non è altro che il risultato di un approccio mentale. Il minimalismo riguarda la mentalità, il modo di vedere le cose.
Minimalismo = Libertà
“Se vogliamo aggiungere qualcosa nella nostra vita dobbiamo necessariamente togliere qualcos’altro… altrimenti non c’è più spazio per vivere!”
Abbracciare il minimalismo significa iniziare una piccola rivoluzione personale per riuscire ad aggiungere sempre più valore alle nostre vite, facendo spazio alle cose che amiamo ed eliminando volontariamente tutto ciò che invece ci allontana da esse.
L’approccio minimalista può essere adottato per qualunque attività e aspetto della nostra vita.
Se vuoi iniziare qualcosa di nuovo, aprirti a nuove prospettive, cogliere nuove opportunità, hai necessariamente bisogno di fare spazio. In sostanza devi eliminare qualcosa di vecchio per permettere a qualcosa di nuovo di prendere il suo posto.
Noi siamo cresciuti in una modernità espansiva, in una società fondata sull’accumulo, l’accelerazione e l’espansione senza limiti. Siamo stati abituati ad accumulare cose e sentimenti.
Riempiamo le nostre case di oggetti, conserviamo ansie e rancori nel nostro cuore, togliendo così spazio ai nostri valori e alle cose di cui invece abbiamo realmente bisogno per sentirci più realizzati e più felici.
Abbracciare il minimalismo significa scegliere di alleggerirci di tutto ciò che zavorra la nostra vita per avere più tempo e più libertà…..!
“il vero lusso è fare ciò che voglio nel momento in cui lo desidero”
– Stefano Bollani
***Se ti interessa approfondire il tema del minimalismo a 360°, ti consiglio di seguire Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, autori di un bellissimo documentario: The Minimalism ( la versione completa è visibile su Netflix)
Joshua e Ryan hanno anche un sito ricco di consigli e un bel canale Youtube.
Minimalismo e Nomadismo Digitale
© Di by Ben Kolde/Unsplash
“La perfezione si ottiene, non quando non c’è altro da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere” – Antoine de Saint-Exupery
Personalmente ritengo che oggi abbracciare il minimalismo sia importante per ognuno di noi, ma per i nomadi digitali e per i viaggiatori a lungo termine questa diventa una scelta obbligata e indispensabile (se non altro per ciò che riguarda gli aspetti materiali).
Diventare Nomade Digitale significa infatti conquistarsi (non solo economicamente), la libertà di poter vivere e lavorare ovunque, di potersi spostare altrove se e quando ne sentiamo il bisogno, libertà di non doversi spostarsi per lavorare ma di poter lavorare spostandosi.
Sarebbe utopistico pensare di mantenere questa libertà dovendo portare con noi tutto ciò che possediamo e tutto ciò a cui siamo legati emotivamente ed affettivamente..
I nostri bagagli – così come la nostra vita – hanno uno spazio limitato e questo ci costringe a scegliere ciò che possiamo o non possiamo portare con noi.
L’utilità reale, vera, concreta diventa l’unico criterio di scelta. Non conta il valore che noi diamo agli oggetti, conta unicamente la loro utilità. Ciò che decidiamo di lasciare fuori dai nostri bagagli è semplicemente quello che riteniamo sia meno utile di quello che invece decidiamo di portare con noi. Ecco che adottare una forma di minimalismo diventa in una scelta obbligata per il nomade digitale.
Questa Forma di Minimalismo Materiale Basta per Renderci Davvero Liberi?
Se, come abbiamo visto, per un verso la nostra filosofia di vita ci obbliga ad un minimalismo materiale, dall’altro ci rende in parte schiavi della tecnologia e dipendenti da Internet. Per lavorare e sostenerci economicamente come Nomadi Digitali abbiamo infatti sempre bisogno di avere con noi dispositivi costantemente connessi alla rete.
Ecco che il nomade digitale: un soggetto capace di integrare l’aspirazione a uno stile di vita più libero e al tempo stesso proporre al mondo un nuovo modello sostenibile di sviluppo socio-economico, rischia di vedere compromessa tutta la sua libertà da quegli strumenti digitali che gli offrono questa opportunità ma al tempo stesso sono potenzialmente in grado di assorbire completamente la sua attenzione per poi rivenderla al miglior offerente.
Insomma un rischio di libertà in cambio di altra libertà, con una certa dose di dipendenza al seguito!
Come è possibile evitare che tutto questo avvenga?
La risposta sta nel ripensare consapevolmente il proprio rapporto con la tecnologia e abbracciare una nuova forma di minimalismo, quello digitale.
Riprendiamo il discorso…
Cal Newport ha riportato tutti i principi del “minimalismo digitale“ in un volume, già stato tradotto in 25 lingue, che sta riscuotendo molto successo a livello globale: Minimalismo digitale. Rimettere a fuoco la propria vita in un mondo pieno di distrazioni
Questo lavoro editoriale nasce da un percorso studiato, applicato e testato dall’autore su oltre 1600 persone. L’obiettivo è aiutarci a tornare consapevoli del nostro tempo e decidere senza condizionamenti quali sono le attività che realmente hanno valore per noi e ci rendono felici.
Per la selezione degli strumenti il professor Cal Newsport suggerisce “l’approccio dell’artigiano”: “Individua i fattori chiave che determinano il successo e la felicità nella tua vita professionale e personale. Adotta uno strumento solo se i suoi impatti positivi su questi fattori superano sostanzialmente i suoi impatti negativi.”
In poche parole essere un minimalista digitale significa accettare l’idea che le nuove tecnologie di comunicazione hanno il potenziale di migliorare notevolmente la nostra vita, ma solo se siamo disposti a lavoro duramente per capire come sfruttarle al meglio.
Dobbiamo imparare a concentrare il tempo trascorso online solo su quelle cose che ci restituiscono un enorme valore, abbandonando tutte quelle attività, applicazioni e servizi che offrono solo piccole comodità o svaghi.
Se vuoi conoscere più da vicino il professor Cal Newport ti consiglio di guardare questo TEDx Talk ( in inglese) dal titolo “perché dovresti uscire dai social media”.
Nella sua comunicazione, esponendo la sua teoria, Newport afferma che “quando si valutano i vantaggi rispetto ai ‘costi’, probabilmente ha senso eliminare i social media dalla propria vita, anche se questi offrono alcuni vantaggi”.
Il motivo è semplice, purtroppo accumulare spazzatura digitale è infinitamente più facile che nella vita reale. Ma man mano che le nostre abitudini su Internet maturano, non abbiamo più bisogno di piattaforme social con enormi basi di utenti.
Buona visione..
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