21 Febbraio 2017 | Lara Ghiotto
Il Nostro Modo di Essere Nomadi Digitali
Siamo una coppia con un bambino di 6 anni che lavora da remoto. In questo post vogliamo condividere il nostro modo di essere e di vivere da nomadi digitali.
Laptop and coffee, outdoor office © Shutterstock
Collegandomi all’interessante e chiarificatore post di Alberto Mattei “Chi Sono i Nomadi Digitali: Facciamo Chiarezza” ho pensato di raccontare l’esperienza di nomadismo digitale che vivo con la mia famiglia.
Siamo una coppia sui ’40 con un bambino di 6 anni.
Siamo entrambi lavoratori autonomi e le nostre professioni ci permettono di lavorare ovunque grazie al web.
Nonostante questo abbiamo scelto di essere nomadi digitali ma non nomadi antropologici: viviamo stabilmente in una casa, conduciamo una vita abbastanza normale e nostro figlio ha appena iniziato la prima elementare in una scuola statale.
Io ho sempre amato viaggiare e l’idea di viaggiare costantemente con la mia famiglia, per un po’ di tempo mi ha affascinata.
Ho fatto ricerche, ho curiosato qui su Nomadi Digitali e in generale sul web per vedere se c’erano famiglie in viaggio e come facevano a soddisfare le necessità dei più piccoli, ad esempio la scuola.
Alla fine ho visto che si può fare, con l’home schooling ad esempio, insomma si possono trovare soluzioni anche per i figli.
Non credo sia una soluzione facile o comoda, ma è possibile.
Questo ad esempio è un sito che raccoglie storie di famiglie che vivino viaggiando il mondo con i propri figli:
We are a Community of Nomad Families Exploring the World Together
Confrontandoci con il mio compagno abbiamo però capito che non era quello che volevamo: ci piace avere dei lavori autonomi e “portatili” ma ci piace anche vivere in un territorio, approfondire la conoscenza della terra dove stiamo e delle persone che la abitano, ci piace coltivare qualche pianta in giardino e vederla crescere durtante le stagioni e ci piace offrire a nostro figlio una certa stabilità di luoghi e amicizie.
Cosa Abbiamo Potuto Fare Grazie al Nostro Lavoro da Nomadi Digitali
Grazie ai nostri lavori da Nomadi Digitali però abbiamo potuto fare alcune scelte altrimenti impossibili.
Ad esempio da vari anni passiamo almeno 3-4 mesi all’anno in campagna sull’Appennino ligure, nella mia terra di origine, dove abbiamo vissuto anche per qualche anno.
© Lara Ghiotto
Quando ne abbiamo avuto la necessità, ci siamo spostati in città. Però la città non era quello che desideravamo, per noi e per nostro figlio e abbiamo potuto pensare di andare altrove senza preoccuparci del lavoro.
Ci siamo quindi chiesti in modo molto libero: dove vorrei vivere? Abbiamo viaggiato nel sud dell’Europa esplorando paesini e campagne per capire quello che ci piaceva e, magari, trovare il “posto giusto”.
Mentre nostro figlio si avvicinava ai 6 anni ci siamo poi resi conto che sarebbe stato molto importante per noi offrirgli l’opportunità di frequentare una scuola che non si fermasse all’insegnare nozioni ma lo aiutasse a crescere come persona a tutto tondo.
Dopo varie ricerche online ho scoperto la scuole senza zaino e sono rimasta molto colpita dal progetto. ( Se ti interessa approfondire questa è una lettura interessante: A scuola senza zaino. Il metodo del curricolo globale per una didattica innovativa )
Siamo andati a visitare alcune scuole e alla fine abbiamo trovato “il posto giusto” in un paesiano sulle colline del Chianti, vicino a una bellissima scuola senza zaino, dove nostro figlio ha iniziato la prima elementare qualche settinama fa.
© Lara Ghiotto
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Certo non siamo “nomadi” nel senso antropologico del termine, ma senza essere nomadi digitali molte delle scelte che abbiamo fatto non sarebbero state possibili.
Quindi, in conclusione, che cosa è per me il nomadismo digitale? Uno strumento per vivere come e dove desidero.
Photo Credit: Laptop and coffee, outdoor office Shutterstock.com