12 Aprile 2016 | Enrico Maggiolo
Creare un Podcast: Come e Perché Dovresti Farlo
Creare un podcast è un'ottima opportunità per creare valore, acquisire reputazione ed espandere la tua attività online. Ecco i miei consigli per iniziare.
Microphone and headphones on table in front aquamarine wall background - Photo Credit © Shutterstock
Hai Mai Sentito Parlare di Podcast?
Se la tua risposta è no, ti consiglio di leggere questo articolo e di cominciare a pensarci seriamente. Se invece la tua risposta è sì, e magari stai cercando di crearti una tua attività online, perché non ne hai ancora creato uno?
Questo è il momento giusto e le potenzialità che ci sono in questo canale di distribuzione sono immense e in continua espansione.
Se non ci credi questi sono i risultati (in termini numerici) dei miei primi mesi di podcast, considerando che era la mia prima esperienza e ho commesso molti errori:
Come avrai visto ho superato i 600 ascolti giornalieri già poco dopo un mese e i 1200 dopo tre mesi senza spendere un centesimo in pubblicità! Sono numeri difficili da raggiungere anche per un classico blog!
Non è però sufficiente registrare un file di 10 minuti e caricarlo su iTunes per raggiungere determinati risultati. Il lavoro da fare, soprattutto in fase di progettazione, richiede molta attenzione e precisione.
Devi avere un argomento valido ma, prima regola per qualsiasi progetto, deve essere utile a qualcuno. Deve esserci un reale valore per le persone che ascoltano e deve, in qualche modo, migliorare la loro vita. E questa non è una cosa affatto scontata. Prova a chiederti:
- dopo aver ascoltato la puntata ha imparato qualcosa di nuovo l’ascoltatore?
- può mettere subito in pratica quanto appreso?
- ho fatto conoscere al mio ascoltatore qualcosa che gli può essere utile?
È molto probabile che tu abbia già in mente un argomento, in generale, da trattare e ti rimane solamente da decidere di cosa parlare nello specifico e il “taglio” da dare alle tue puntate.
Per il primo punto considera le domande appena fatte e cerca di andare più nello specifico possibile. Non è importante fare puntate di due ore piene di “aria fritta”. Molto più intelligente fare puntate da 10 minuti mirate, specifiche e che risolvano problemi molto sentiti.
Il “taglio” invece lo puoi decidere partendo inizialmente da due strade: fai interviste oppure no?
Nel primo caso hai molte più possibilità: potresti essere esperto di qualcosa e intervistare “colleghi” oppure potresti essere da sempre appassionato di qualcosa, senza per forza essere un esperto, e intervistare persone che ne sanno più di te. Quest’ultima opzione ha due vantaggi:
A. Le tue domande saranno fatte da una persona curiosa e che ha voglia di imparare. Questo verrà percepito dagli ascoltatori e creerai senza volerlo una relazione “più intima”. Siete sulla stessa linea d’onda e questo verrà sicuramente apprezzato.
B. Stai praticamente andando a scuola… gratis! Avresti dovuto studiare, frequentare corsi e workshop ed invece hai autorità nel tuo settore che ti stanno facendo scuola in modo del tutto gratuito e anzi, sono contenti di farlo! Questo è il motivo principale per cui consiglio sempre di fare interviste.
Nel caso invece tu voglia parlare direttamente al tuo pubblico senza intervistare nessuno allora non hai alternative: devi essere un esperto.
Chi ti ascolta deve imparare qualcosa da te e di conseguenza devi essere in grado di insegnarglielo: no scuse. A meno che tu non abbia uno spiccato senso della comunicazione che ti permette di tenere alta l’attenzione degli ascoltatori anche se parli del vecchietto che guarda il cantiere. In questo caso, complimenti! Mandami subito una mail con il nome del tuo podcast che voglio seguirti!
Ricapitolando: o insegni qualcosa in prima persona oppure fai da tramite tra chi ha qualcosa da insegnare e chi desidera imparare. A te la scelta.
Una volta decisi questi due aspetti, non rimane che passare alla pratica. Prima permettimi due righe per specificare meglio cosa sia un podcast onde evitare malintesi.
Cos’è Un Podcast
Portrait of an university student recording audio in a studio - Photo Credit © Shutterstock
Diversi anni fa Apple ha creato su iTunes la sezione podcast per dare la possibilità alle radio di pubblicare i loro programmi in modo da poter essere ascoltati anche non in diretta e da qualsiasi dispositivo. All’inizio si ascoltavano quindi solamente spezzoni di trasmissioni radio.
Ben presto negli States hanno capito la potenzialità di questo strumento e hanno cominciato a creare programmi studiati appositamente per essere condivisi attraverso questa piattaforma. Delle vere e proprie trasmissioni che usavano come canale di distribuzione non la tv o la radio ma iTunes.
A quel punto tutte quel tipo di trasmissioni hanno preso il nome di… podcast. Nel gergo comune quindi un podcast è una trasmissione che usa come come canale di distribuzione iTunes (o simili) o un sito web.
Le uniche caratteristiche identificative di un podcast sono:
- Formato del file in .mp3 o .mp4
- Avere una frequenza costante
- Deve essere scaricabile
- Si deve poter ascoltare da qualsiasi dispositivo
- Devi poterlo ascoltare quando vuoi
Da questa lista si capisce perché usare Youtube come canale di distribuzione non fa della tua trasmissione un podcast: non è scaricabile (almeno ufficialmente).
Ora che hai più chiara la definizione di podcast vediamo come fare per creare il tuo in modo semplice e incappando in meno ostacoli possibili.
Mi sembra scontato dire che esistono migliaia di possibilità e, di conseguenza, di configurazioni. Cercherò di spiegarti tutto nel modo più semplice possibile in modo da darti le basi per poi gestire come preferisci il tutto.
Gli Strumenti Indispensabili per Creare Un Podcast
Microphone and headphones on table in front aquamarine wall background - Photo Credit © Shutterstock
Considera che anche per me questa è stata la prima vera e grossa difficoltà.
Ma andiamo con ordine. Abbiamo detto che la tua trasmissione deve essere in formato .mp3. C’è bisogno dunque di un programma installato nel tuo computer che registri quello che hai da dire, sia nel caso in cui tu intervisti qualcuno sia nel caso che tu voglia parlare “da solo”.
Il programma gratuito in assoluto più usato è sicuramente Audacity. È un software installabile sia su Windows che su Mac e ti permette sia di registrare che di editare i tuoi file. Una soluzione perfetta per cominciare e molti continuano ad usarlo anche quando la mole di lavoro comincia a diventare interessante.
Ti basta scaricarlo, cliccare sul pulsante REC e cominciare a parlare. Niente di più semplice. Potresti, volendo, scaricarti una miriade di altri programmi ma non avrebbe alcun senso. Audacity ha un’enorme comunità di utenti e per qualsiasi problema trovi soluzioni online e gente disposta ad aiutarti e a renderti le cose più semplici.
Se vuoi una soluzione “pro” la soluzione migliore senza dubbio è Adobe Audition, che uso anch’io. È il programma che usano tutti i professionisti del settore audio; credo non serva aggiungere altro. All’inizio può sembrare un po’ più complesso ma una volta capito il suo funzionamento di base ti permette di fare moltissime cose e, soprattutto, risparmiare un sacco di tempo (su Youtube trovi diversi tutorial interessanti).
Come tutti i prodotti Adobe si fa pagare ma il gioco vale, eccome, la candela.
Se invece vuoi intervistare qualcuno il tutto si fa leggermente più complesso. Per prima cosa dovrai in qualche modo metterti in contatto con l’interlocutore. Per farlo usa Skype. Sono sicuro che già lo conosci.
Come secondo passo devi poter registrare la telefonata e anche in questo caso Audacity o Audition ti risolvono semplicemente il problema.
Io però, nonostante abbia Audition installato uso un altro programma che mi permette di registrare le telefonate Skype in modo molto più semplice e mi registra anche il video. Uso Call Recorder. È un programmino semplice e costa poco più di 20€. La cosa bella è che lo imposti in modo che cominci a registrare appena parte la chiamata e stoppa la registrazione quando chiudi la conversazione; tu non devi fare niente. Lui registra il video e non devi fare altro che trascinare il file all’interno di un convertitore (che si scarica assieme al programma) che converte la traccia in .mp3.
Piccolo trucco: Call Recorder parte sempre automaticamente e non mi ha mai dato nessun tipo di problema. Per non sbagliare faccio sempre partire anche la registrazione con Audition, non si sa mai!
Call Recorder funziona però solo su mac. Non ti preoccupare, esiste la “copia” anche per windows e si chiama Pamela che ha praticamente le stesse identiche funzioni, con addirittura molte altre piccole funzionalità molto interessanti.
A questo punto dovresti avere il computer con all’interno tutto quello di cui hai bisogno. Ora ti mancano solamente due cose: le cuffie e il microfono. Non mi dilungo sulle cuffie perché mi sembra abbastanza scontato il loro funzionamento. Ti dico solamente che vanno necessariamente utilizzate, soprattutto per le interviste; se non le usi (e se non le usa l’intervistato) si sentirà molto probabilmente un’eco che per l’ascoltatore può essere molto fastidiosa.
Altro discorso per quanto riguarda il microfono.
Quasi tutti i computer, soprattutto i portatili, hanno un microfono integrato. Questo è sufficiente per registrare le tue puntate ma la qualità, nel 90% dei casi è molto, molto scarsa. O meglio: se devi guardare un tutorial su Youtube della durata di 2 minuti la qualità dell’audio è l’ultimo dei problemi. Se invece la tua trasmissione è sostanzialmente un file audio che la gente ascolta utilizzando le cuffie allora il discorso è totalmente diverso.
La qualità del suono può fare una differenza enorme. Se dopo 5 minuti il suono è fastidioso è probabile che, nonostante la qualità dei contenuti, un ascoltatore si stanchi e lasci perdere, non tornando mai più.
In questo caso è fondamentale un microfono esterno e ce ne sono a migliaia. Per tutti i gusti e per tutte le tasche. Assicurati che abbiano queste due caratteristiche:
• Assicurati che il microfono sia a condensatore. Ti garantisce una migliore qualità audio ed è studiato appositamente per rendere al meglio. Questo tipo di microfoni sono però molto sensibili quindi devi essere certo che ci sia assoluto silenzio dove registri altrimenti si sentiranno tutti i rumori di sottofondo.
• Attenzione alla connessione al computer! Se il cavo dato in dotazione non è USB è molto probabile che sia XLR. In quel caso non potresti attaccarlo direttamente al computer ma dovresti passare obbligatoriamente per un mixer.
Passiamo alla Pratica
Take Action Now red Rubber Stamp over a white background. - Photo Credit © Shutterstock
A questo punto anche la tua postazione di lavoro è pronta ed è giunto il momento di passare all’azione!
Mi ricordo perfettamente il giorno in cui ho fatto la mia prima intervista. Ero nervoso e credevo di non essere affatto in grado di farla. Ho fatto una miriade di test per provare tutto e la notte prima ho dormito con difficoltà.
Non mi sentivo per niente pronto ma ormai avevo preso un impegno con una persona (tra l’altro uno molto, molto conosciuto on-line) e non potevo più tirarmi indietro. Peggio che ad un esame!
Ho chiacchierato per un’ora e ho fatto la mia (pessima…) intervista. Appena finito mi sono precipitato ad ascoltare il tutto con una certa emozione e… nessun file registrato! Questo è stato il mio benvenuto nel mondo delle interviste! Non sai che vergogna a dire alla persona che mi aveva dedicato un’ora del suo tempo completamente gratis che bisognava rifare tutto…
Ma ho continuato e, anche se ogni tanto ascolto qualche intervista e l’unica cosa che desidero è rifarla, mi rendo conto che volta dopo volta il livello qualitativo aumenta e con esso anche la mia fiducia e la mia capacità. È un processo che non terminerà mai.
Tutto questo per dirti… non avere paura! E non vergognarti. Nessuno nasce “imparato” e solo facendo si può migliorare. Buttati e vedrai che, nel caso delle interviste, troverai dall’altra parte persone molto più comprensibili di quanto immagini. Se accettano di farsi intervistare significa che hanno creduto in te e quindi si fanno una chiacchierata molto volentieri.
Sono molti quelli che preparano il tutto e poi, quando arriva il momento di registrare, si bloccano. Trovano scuse e rimandano continuamente la prima registrazione. Per vergogna, per paura, per difficoltà a mettersi in gioco o per paura del giudizio dei propri amici che, per forza di cose, probabilmente saranno i primi a sapere che cosa stai facendo.
Beh, ti posso dire che anch’io sono stato bloccato da questi pensieri finché mi sono rotto di continuare a rimandare e, come ti dicevo poco fa, ho fissato un appuntamento per la prima intervista.
Prima di far sapere tramite Facebook a tutti i miei amici quello che stavo facendo è passato più di un mese e questo è stato uno degli errori più grossi che ho commesso. La maggior parte di loro non se ne è neanche accorta mentre la minoranza ha avuto una reazione inaspettata. Nessuno, e ripeto nessuno, mi ha fatto sentire in qualche modo a disagio, anzi. Volevano tutti capire come avevo fatto a fare una cosa del genere e, inaspettatamente, mi sono sentito ammirato. Una buona dose di autostima non guasta mai!
Questo mi ha fatto capire che tutte le paranoie che avevo fin prima erano completamente infondate e che ho perso praticamente un mese di tempo e molte opportunità, che capirai tra poco.
Procedi dunque in questo modo:
- Siediti alla tua postazione
- Accendi il computer
- Fai partire il programma di registrazione e, se si tratta di intervista, Skype
- Controlla che il microfono sia collegato correttamente
- Disattiva tutte le notifiche del computer in modo da non avere distrazioni
- Metti le cuffie
- Premi quel benedetto tasto REC e comincia a registrare!
Sbaglierai? Sicuramente! Ti sentirai incapace? Certo! Sentire la tua voce ti farà quasi schifo? Ovvio!
Ma fregatene! Se cerchi la perfezione dalla prima puntata mi dispiace dirti che purtroppo non andrai da nessuna parte: non la farai mai.
Ok. Questo punto ha dei toni più motivazionali che pratici ma questo è, a livello pratico, il passaggio più facile. Purtroppo però è quello dove si bloccano in molti. Ne approfitto quindi per farti leggere questa storia, che è diventata una mia filosofia di vita:
L’allunaggio è stata una delle imprese più complesse che l’uomo abbia mai realizzato. Furono spese decine di miliardi di dollari e furono coinvolte migliaia tra le menti più brillanti dell’epoca. Questo ambizioso programma spaziale ebbe il suo culmine il 20 luglio del 1969, quando Neil Armstrong camminò per la prima volta sulla superficie lunare. Un enorme successo.
C’è però un aspetto del viaggio poco noto. Per compiere l’allunaggio, il missile che trasportava il modulo lunare Apollo avrebbe dovuto seguire una rotta ben precisa. Sai per quanto tempo il missile si trovò effettivamente sulla rotta calcolata dagli ingegneri? Il 7% del tempo.
Come fecero gli astronauti ad arrivare sani e salvi sulla luna, se per il 93% del tempo viaggiarono fuori rotta?! Per l’intero tragitto il computer di bordo fece dei micro-aggiustamenti (all’incirca ogni 6 secondi) che mantennero il missile sulla rotta prestabilita.
Questo per dirti che non importa se la tua prima puntata non è perfetta. Aggiusterai il tiro alla seconda. Poi lo farai ancora alla terza e lo farai finché continuerai a registrare. È un miglioramento continuo e non finirà mai!
Quindi… BUTTATI!
E una volta creata la prima puntata… crea la seconda! E poi la terza!
Prima di ufficializzare l’apertura del podcast dovresti aver minimo tre puntate già pronte e pubblicarle tutte assieme. Perché? Perché gli ascoltatori che arriveranno subito è probabile che abbiano voglia di ascoltare anche dell’altro e se hai una puntata sola è molto probabile che se ne vadano un po’ scontenti.
Ti consiglio di numerare sempre le puntate 001, 002, 003 e così via e di creare una puntata 000. Sarà quella in cui spiegherai di che cosa si occupa il tuo podcast e perché gli ascoltatori dovrebbero seguirti. Li inviti a seguirti su iTunes e a fare una recensione. In poche parole fai una presentazione di te e del tuo progetto.
Come Rendere il Podcast Disponibile agli Ascoltatori
Tablet PC and headphones isolated on white - Photo Credit © Shutterstock
Ora che hai la tua puntata di presentazione e le prime tre puntate pronte (salvate in file .mp3) non ti rimane che pubblicarle. Come? Vediamolo subito.
Questa è forse la parte più delicata del progetto.
Per farlo devi creare un feed rss cioè creare un file che permette ad iTunes e a Stitcher (e a tutti gli altri servizi dove deciderai di caricare il tuo podcast) di capire quando hai pubblicato una nuova puntata e di aggiornarsi automaticamente.
Questo file deve avere delle caratteristiche ben precise e non è così facile da creare. Tutti i servizi di file hosting tipo Libsyn (quello che uso io) o Soundcloud creano in automatico il file e con qualche dollaro al mese e semplificano molto le cose. Questa è una piccola spesa che ti consiglio vivamente di fare.
Primo perché ti semplifica di molto la vita e secondo perché vai a caricare tutti i file nei loro server e non nel tuo! Un notevole risparmio di spazio e soldi quando le interviste cominciano a farsi numerose.
Andiamo ora a comunicare ad iTunes che esistiamo.
Per fare questo devi, ovviamente, avere iTunes installato nel tuo pc (se usi mac è installato di default).
Apri quindi il programma e vai, dal menu in alto a sinistra, sulla sezione podcast. Ora dal menù a destra della pagina troverai il link “Invia un podcast”. Ciccandoci sopra ti si aprirà una pagina in cui non dovrai fare altro che inserire il link del tuo feed (creato precedentemente con Libsyn o Soundcloud) e clicca “invia”. Ci vorranno massimo 48 ore prima che ti arrivi una email da parte di iTunes con la conferma, se hai rispettato tutti i requisiti, che hanno inserito il tuo podcast nel loro database.
Attenzione a compilare bene tutti i campi quando fai la registrazione su Libsyn o su Soundcloud perché saranno tutti i dati che poi appariranno su iTunes. Cerca di essere più completo, preciso e conciso possibile. Con poche parole devi riuscire a catturare l’attenzione e al tempo stesso far capire di cosa parla il tuo podcast.
Ora in automatico iTunes si aggiornerà ogni volta che inserirai una nuova puntata sul tuo servizio di hosting, non dovrai più fare nulla, se non chiedere agli ascoltatori di lasciarti una recensione! Questo è molto importante per far sì che iTunes ti “veda di buon occhio” e ti metta in alto nelle sue classifiche.
Ricorda sempre che un podcast è di fatto una trasmissione e, in quanto tale, ha una frequenza. Quale? Questo lo decidi tu. Ma se decidi di fare una puntata al giorno dovrai continuare a dare agli ascoltatori quello che si aspettano cioè… una puntata al giorno!
Ora hai tutto quello che ti serve per creare e pubblicare il tuo podcast. Ma, come potrai ben immaginare, questo non è tutto.
Ci vogliono volontà, costanza e continua voglia di migliorare. Devi essere disposto a metterti in gioco e a ricevere anche delle critiche, ma se hai già un blog sai molto bene di cosa parlo.
Devi essere tenace e non mollare se i risultati non arrivano subito. Devi pubblicare anche quando hai la febbre a 40 e devi rispettare le scadenze. Ma con una buona organizzazione, un buon piano e molta determinazione sono sicuro che i risultati arriveranno.
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