2 Aprile 2019 | Angela Amato
Quando Aprire la Partita IVA per Lavorare Online ed Essere Regolare col Fisco
Ti aiuterò a capire quando è il momento di aprire la tua partita IVA per regolarizzare il tuo lavoro online, che tipologia di autonomo sarai e quale sarà il tuo reddito.
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Sei un Nomade Digitale, hai deciso di darti delle priorità nella vita per cambiarne lo stile, ottenendo in cambio spensieratezza, libertà e felicità?
Vivi e lavori ovunque grazie ad Internet ed alle nuove tecnologie mobili, affondando le radici solo sulla tua professionalità e non sul luogo fisico in cui la metti in pratica?
Il tuo reddito proviene dal lavoro che svolgi online e ti sarai di certo chiesto come dovrai comportarti col fisco italiano. A questo punto, posso darti una mano per fare chiarezza.
Una volta stabilito che da un punto di vista fiscale sei un residente italiano oppure produci reddito in Italia, dovrai anche affrontare il seguente tema:
Quando Devo Aprire la Partita IVA per Lavorare Online?
Per alcuni soggetti come i Professionisti iscritti agli Albi professionali, l’apertura della partita IVA è un obbligo di legge anche solo per una prestazione. Ne sono un esempio i Dott. Commercialisti, gli Ingegneri, Gli Architetti ecc.
Per altri soggetti, per poter svolgere determinate attività, l’apertura della partita IVA non è obbligatoria ma verrà richiesta solo al verificarsi di determinate condizioni.
Tu potresti rientrare in questi numerosi casi.
Ti spiego i dettagli riportandoti un paragrafo tratto dal mio e-book gratuito “Tutto quello che devi sapere per metterti in proprio e risparmiare i tuoi soldi”.
Le condizioni che ti obbligano ad aprire una tua partita IVA sono:
1. la stabile organizzazione
2. la continuità della tua attività
3. la professionalità.
Cosa Significano Questi Concetti?
Il lavoro che vorrai svolgere online e magari in giro per il mondo, per essere soggetto ad adempimenti di natura formale, deve essere svolto in maniera professionale ed abituale, cioè non occasionalmente, e deve prevedere un costante flusso di operazioni.
La professionalità è data dalla ricorrenza con cui svolgi la tua attività, che dovrà essere abituale ed organizzata.
Il famoso limite dei 5 mila euro non viene considerato affatto se a monte esistono le condizioni che ti ho appena citato.
Avrai letto ovunque che non devi superare i 5000 euro di introiti per non avere l’obbligo di aprire una partita IVA e regolarizzarti agli occhi del fisco.
Niente di più errato. La soglia dei 5 mila euro è solo una delle condizioni da considerare per aprire o meno la partita IVA. E non è valida per tutte le attività.
Te ne riporto l’esempio concreto:
- Se sei un consulente web e qualche volta all’anno fai la tua consulenza online, potrai dimostrare al fisco che la tua è un’attività occasionale e svolta con pochi “clienti”. Potrai rilasciare ricevuta di prestazione occasionale per i compensi ricevuti e difatti non avere l’obbligo di aprire una partita IVA.
- Se sei un consulente web e lavori col tuo sito organizzando consulenze di gruppo o vendendo il tuo corso online, non dovrai aspettare di superare il limite dei 5 mila euro. Questo è un tipico esempio di attività stabile e continuativa, da regolarizzare immediatamente. È il caso di aprire una partita IVA.
- Il sito in cui vendi i tuoi prodotti/servizi che vengono anche pubblicizzati sui social, è un’attività economica vera e propria, svolta in maniera professionale ed abituale. Anche in questo caso hai l’obbligo di aprire la partita IVA.
Fai attenzione a come ti muovi perché anche le consulenze sporadiche online potrebbero avere una differente valutazione e far cambiare radicalmente la tua posizione soggettiva. Se presti la consulenza con una cadenza temporale precisa nei confronti di uno stesso soggetto va da sé che non si tratta più di una prestazione occasionale.
Aprire la Tua Specifica Partita IVA
Con questa piccola riflessione, che ti aiuti ad essere più critico sulla tua “attività”, sei giunto ad una conclusione. Aprire la tua specifica partita IVA. Per fare ciò dovrai principalmente capire in che modo svolgerai la tua attività.
Le alternative sono due:
- Fare l’ATTIVITÀ D’IMPRESA quindi sarai un Commerciante di prodotti e/o servizi;
- Fare il LAVORATORE AUTONOMO quindi farai il Professionista, l’Artista ecc.
Per fare l’imprenditore la tua attività d’impresa dovrà essere svolta in maniera professionale abituale ed organizzata.
Per esercitare il lavoro autonomo, dovrai prestare personalmente il tuo lavoro, con professionalità ed abitualità, dietro il pagamento di un compenso e senza avere vincoli di subordinazione. Sei un Freelancer.
Potrai fare il “Lavoratore Autonomo” in tre modi diversi:
1. Esercitando la tua arte o professione con partita IVA al verificarsi delle condizioni suddette
2. Facendo una collaborazione a progetto
3. Lavorando occasionalmente con la prestazione occasionale operando la ritenuta d’acconto
Per svolgere determinate professioni, la legge richiede la relativa iscrizione negli albi professionali. Queste categorie sono classificate dal codice civile come “professioni protette”.
Mentre le altre professioni sono chiamate “professioni libere” come ad esempio lo sono i consulenti d’impresa, webmaster, fotografi ecc.
Redditi
Siamo arrivati all’argomento “Redditi”. Il reddito che produci online facendo il lavoro autonomo si distingue per la normativa fiscale in:
1. Reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni
2. Redditi assimilati
Queste due tipologie di reddito si differenziano tra loro per le modalità di determinazione del reddito tassabile e per i diversi obblighi contabili imposti per legge.
Unico fattore in comune tra le due tipologie di reddito citate è la loro soggezione alla ritenuta alla fonte che, in parole spicciole, è un anticipo delle tasse che dovrai pagare sui tuoi compensi applicato dal sostituto d’imposta cioè dal tuo cliente.
Il tuo cliente tratterrà una parte del compenso inserito nella tua fattura o ricevuta di prestazione occasionale che poi dovrà versare allo Stato a titolo di anticipo delle tue tasse.
La tua residenza fiscale influenzerà anche la tipologia di ritenuta da subire (ritenuta d’acconto oppure ritenuta definitiva).
Tornando all’oggetto cardine di questo articolo, spero che ti sia stato utile e che ti abbia chiarito molti dubbi sull’impostazione fiscale del tuo lavoro online.
Se pensi che la tua nuova attività digitale sia un business serio che ti rende felice e soprattutto indipendente, ti consiglio di avviare la tua attività senza rimuginarci sopra. Ti renderà libero dal fisco e più credibile agli occhi dei tuoi futuri clienti.
Esistono diverse forme sociali con cui poter lavorare, con delle tassazioni agevolate che potranno consentirti di risparmiare sulle tasse da pagare.
Se sei del parere di poter continuare a fare profitti sul web senza regolarizzarti fiscalmente, dovrai portare con te la consapevolezza di poter subire, un giorno di questi, anche un accertamento fiscale. La decisione finale è tua.
Domande e Commenti:
Sarei interessata a conoscere la tua opinione!
Puoi lasciare un commento o pormi delle domande attinenti all’articolo a cui risponderò volentieri appena mi è possibile.
Ricordati solo che le mie risposte andranno a chiarire il tema trattato negli articoli e non potranno essere considerate come consulenze personali.
Per queste ultime avrò la necessità di parlare direttamente con te e conoscere la tua situazione soggettiva.
Se desideri ricevere una consulenza fiscale sulla tua attività online oppure vorresti capire come inquadrare fiscalmente il tuo nuovo progetto online, segui questo link: Consulenza Fiscale – Il Commercialista sul Web. Inserisci il promo code “CONSULENZAND” per ottenere un ulteriore sconto di 20,00€ riservato alla Community dei Nomadi Digitali