29 Marzo 2024 | Giovanni Filippi
Nomadismo Digitale, Opportunità e Vincoli per lo Sviluppo dei Territori: il Workshop
A Trento nell'ambito dell'attività del neo costituito Osservatorio Nazionale sul Nomadismo Digitale, si è tenuto il primo workshop finalizzato ad inquadrare il fenomeno "nomadismo digitale" da diverse prospettive, con particolare attenzione alle ricadute che questo potrà avere sui nostri territori.
Il Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali, nell’ambito delle attività di Osservatorio Nazionale sul Nomadismo Digitale, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento e con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, ha organizzato il 16 maggio 2023 il primo workshop in Italia sul tema: Nomadismo Digitale, Opportunità e Vincoli per lo Sviluppo dei Territori.
L’obiettivo dell’evento è stato quello di inquadrare il fenomeno del nomadismo digitale, evidenziando le differenze con il più generale lavoro agile, trattando il tema da diverse prospettive per dare un quadro il più completo possibile ed evidenziando alcuni dei vincoli e delle opportunità che lo accompagnano.
Il fenomeno “nomadi digitali” è stato affrontato in termini di sviluppo territoriale e turistico, con esempi di destinazioni attraenti, dal punto di vista giuridico e della mobilità internazionale, dell’organizzazione del lavoro, di esperienze dirette di Società Benefit certificate B Corp, di imprenditrici che organizzano workation, di freelancer che aiutano le comunità a co-creare idee innovative per risolvere questioni sociali.
Le diverse prospettive sono state discusse da relatori e relatrici appartenenti al mondo scientifico-accademico, del libero professionismo, imprenditoriale, legale, aziendale e dell’innovazione sociale.
L’augurio è che questo workshop possa attirare nuovo interesse per poter proseguire le attività di studio, ricerca e divulgazione, non da un punto di vista meramente commerciale, come purtroppo solitamente si tende a fare, ma piuttosto come opportunità di sviluppo territoriale italiano, mettendo al primo posto la sostenibilità a livello sociale, economico e ambientale e l’impatto sociale locale.
L’Associazione Italiana Nomadi Digitali ETS vuole ringraziare la Fondazione Compagnia di San Paolo per aver supportato economicamente questa prima attività dell’Osservatorio e l’Università di Trento sia per l’ospitalità che per la partecipazione dei professori che fanno parte del Comitato Tecnico Scientifico, per aver contribuito alla realizzazione dell’evento.
Perché un workshop sui vincoli e le opportunità per lo sviluppo dei territori?
Il movimento dei nomadi digitali è in forte crescita a livello globale. La pandemia ha creato un “prima” e un “dopo”, istituzionalizzando il lavoro da remoto e spingendo sempre più persone a chiedersi se la vita che stavano vivendo era veramente quella a cui aspiravano.
L’interesse crescente verso il fenomeno “nomadi digitali” (che è stato teorizzato in epoche anche antecedenti agli anni 90), ha attratto negli ultimi anni l’attenzione di enti pubblici e privati di diversi Paesi del mondo, che hanno capito da subito quanto questa nuova tipologia di viaggiatore-lavoratore stia letteralmente aprendo le porte a tante nuove opportunità economiche.
Il che è indubbiamente vero, ma quali le conseguenze economiche, socio-culturali e ambientali per i territori e le destinazioni?
Il nomadismo digitale si sta delineando sempre di più come un vero e proprio cambiamento evolutivo dell’era digitale, un ritorno al modo di vivere nomade ma in chiave completamente diversa rispetto al passato. Un cambiamento destinato a generare trasformazioni radicali nel modo di vivere e di lavorare di milioni di persone nel mondo. Trasformazioni che avranno importanti ripercussioni economiche, sociali e culturali che allo stato attuale sono difficilmente stimabili.
Il nomadismo digitale va dunque affrontato per quello che è: un fenomeno complesso, che abbraccia trasversalmente tanti diversi ambiti e che può avere per ognuno di essi ricadute positive o negative nelle diverse fasi di sviluppo delle progettualità.
L’Associazione Italiana Nomadi Digitali vuole contribuire a rendere l’Italia una destinazione attraente e ospitale per nomadi digitali e lavoratori da remoto di tutto il mondo. Ma crede che per farlo sia necessario affrontare queste tematiche con la giusta consapevolezza, avendo ben presente i danni che il fenomeno può arrecare se subito passivamente anziché organizzato attivamente.
Per questo ha istituito una cabina di regia etica e credibile e avviato le attività di un Osservatorio Nazionale sul Nomadismo Digitale, in grado di trattare questi temi con un approccio professionale, organizzato, specifico e consapevole, basato su dati concreti, per supportare e orientare le politiche pubbliche a livello locale e nazionale.
Attualmente la reale conoscenza degli impatti che genera il fenomeno “nomadi digitali” è limitata e frammentaria, in Italia così come nel resto del mondo! Obiettivo dell’Osservatorio è mettere a sistema la raccolta, l’analisi e lo studio di dati.
L’Associazione si propone come collettore tra le realtà italiane operanti in questo settore, raccontandole, raccogliendo le loro istanze e co-progettando insieme soluzioni ai problemi comuni.
Gli argomenti affrontati durante il workshop
Il workshop è stato co-organizzato e moderato dalla Dott.ssa Livia Jessica Dell’Anna, geografa e dottoranda presso l’Università del Salento, che ha guidato gli interventi attraverso tre sessioni.
Dapprima si è analizzato il fenomeno dal punto di vista dello sviluppo del territorio, come opportunità per i piccoli centri e discutendo gli aspetti di mobilità internazionale che permetterebbero alle persone di trasferirsi temporaneamente in italia.
Si sono poi prese in considerazione le tematiche legate al lavoro, alle comunità e all’innovazione sociale, per conoscere le nuove sfide per le organizzazioni e come queste possano essere un’opportunità di crescita per le comunità locali, se opportunamente coinvolte.
Infine, la voce di due italiani di rientro dalla Silicon Valley, che raccontano le loro esperienze, con aspettative ed esigenze, e i loro progetti, che condividono la visione di rendere l’Italia un Paese attraente e ospitale per nomadi digitali e lavoratori da remoto.
Qui di seguito le registrazioni delle due parti dell’evento:
Introduzione e inquadramento del fenomeno “nomadi digitali” – Prof. Umberto Martini e Pres. Alberto Mattei
Il Prof. Umberto Martini del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento apre i lavori della giornata e Alberto Mattei, in qualità di Presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali introduce il fenomeno “nomadi digitali”, esponendo dati e informazioni raccolti nello studio che sta portando avanti da più di 10 anni con il progetto di comunicazione collaborativo e autofinanziato nomadidigitali.it®.
Il nomadismo digitale e lo sviluppo dei centri minori: vincoli e possibilità – Prof. Umberto Martini e Prof.ssa Federica Buffa
I Professori Federica Buffa e Umberto Martini del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, aprono la sessione introducendo il tema del nomadismo digitale come possibilità di sviluppo dei centri minori. Perché l’interesse è rivolto ai centri minori? Quali specificità li contraddistingue? Quali sono i fattori abilitanti per lo sviluppo di un’offerta rivolta ai nomadi digitali?
E pur si muove. Visioni e progetti dall’Italia Autentica – Dott. Giacomo Andreani
Giacomo Andreani, CEO di Expirit Srl e responsabile dei progetti territoriali dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali ETS, inizia la presentazione dalla domanda “perché attrarre remote worker e nomadi digitali è una grande opportunità?”, riprendendo i dati salienti del Report 2022: Come rendere l’Italia una destinazione attraente e ospitale per remote worker e nomadi digitali.
E raccontando due progetti di destinazione in essere. Tuscany 4 Digital Nomads, con il quale la Regione Toscana ha iniziato un percorso per mettere a sistema un’offerta regionale rivolta ai nomadi digitali. E Monte San Martino Smart Village che dalla spinta di manager internazionali che volevano poter lavorare dal paese, ha portato la comunità a co-progettare una proposta di valore che unisce le istanze dei cittadini con le attese degli abitanti temporanei.
Analisi di fattibilità del nomadismo digitale: prospettive di mobilità internazionale – Dott. Sergio Antonelli
L’Avvocato Sergio Antonelli, Docente in SDA Bocconi Milano e Presidente ad interim del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione, ha affrontato il tema del nomadismo digitale dal punto di vista della mobilità internazionale e della legislazione italiana. Quali sono le differenze e le possibilità di vivere e lavorare da remoto in Italia per i cittadini UE e quelli Extra UE? Qual è la disciplina sui visti attualmente presente nel nostro ordinamento? E cosa sta avvenendo in altri Stati? Quali le conseguenze dal punto di vista previdenziale, pensionistico e tributario della diffusione del nomadismo digitale?
Nomadismo digitale e lavoro ibrido: le sfide per le organizzazioni – Prof.ssa Roberta Cuel
La Prof.ssa Roberta Cuel del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento inizia la sessione dedicata a Lavoro Comunità e Innovazione, porta l’attenzione sull’evoluzione e le sfide che stanno affrontando le organizzazioni in un contesto di lavoro sempre più fluido. Perché cresce l’outsourcing? Come cambiano le proposte, i contratti e i ruoli in seguito alle nuove richieste dei lavoratori? Come accrescere il valore di un’organizzazione e gestire una forza-lavoro sempre più eterogenea dal punto di vista degli HR?
Comunità locali e innovazione sociale: come il nomadismo digitale può essere un’opportunità per lo sviluppo sostenibile dei territori – Dott.ssa Piera Mattioli
Piera Mattioli, Service Designer, Freelancer in Innovazione Sociale e facilitazione grafica, racconta le sue esperienze come nomade digitale. Evidenziando cosa rende speciale i suoi viaggi, porta l’attenzione sull’importanza del progettare esperienze di scambio che coinvolgano tutti gli attori delle destinazioni. Non solo gli ospiti ma anche e soprattutto le comunità locali! Cos’è l’innovazione sociale e in che modo può essere utilizzata a supporto dello sviluppo sostenibile dei territori? Come si può innovare sul territorio attraendo le potenzialità di lavoratori da remoto e nomadi digitali?
Remote working Destination: le comunità come patrimonio per attrarre viaggiatori vicini e lontani – Dott. Francesco Biacca
Francesco Biacca, Fondatore e CEO della Società Benefit certificata B Corp Evermind, con un team 100% remoto, affronta la tematica dal punto di vista del turismo: come vivere il turismo, come vivere di turismo e come renderlo sostenibile.
A partire dai retroscena di Evermind, il perché nasce e la sua visione che mette al centro le passioni e le relazioni umane. Proseguendo con il Festival dell’Ospitalità, che dal 2015 ispira ed educa a un turismo lento, sostenibile, responsabile ed ecologico fatto dalle persone per le persone. Arrivando al progetto di Destinazione Ospitale, basato sull’innovazione sociale e nuove forme di ospitalità per intercettare anche i flussi di lavoratori da remoto e nomadi digitali.
L’esperienza di Trento Remote: le sfide di attrarre persone in piccoli territori – Dott. Stefano Bernardi
Quando Stefano Bernardi, Fondatore di Unruly Capital, si è trasferito in Italia dalla Silicon Valley con la moglie e i suoi tre figli, ha da subito sentito alcune mancanze che lo hanno spinto ad avviare il progetto Trento Remote.
Di che cosa si tratta e perché è nato? Che cosa c’è a Trento che manca in altre destinazioni? Quali sono stati i suoi sviluppi, le criticità che lo hanno portato a interrompersi e cosa servirebbe per riattivarlo?
Oltre La Dolce Vita: Il Potenziale Inespresso dell’Italia nell’Era del Nomadismo Digitale – Dott.ssa Maria Scarzella Thorpe
Maria Scarzella Thorpe, co-fondatrice di Startup Basecamp e di NomadPass, espone la sua visione di portare l’Italia tra le prime 5-10 destinazioni al mondo per nomadi digitali. Avendo vissuto per anni all’estero e lavorando a stretto contatto con loro, conosce bene le potenzialità del nostro Paese agli occhi dei lavoratori da remoto stranieri, ma allo stesso tempo è consapevole delle criticità esistenti. Come far fronte alle criticità per sfruttare questo potenziale?
Le Prossime Attività di Osservatorio
Il workshop si è chiuso con un intervento corale di alcuni membri dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali, con i quali si è ripercorsa la strada e ci si è soffermati sulle motivazioni che hanno portato alla costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico, al successivo lancio dell’Osservatorio Nazionale sul Nomadismo Digitale e alle prossime attività previste.
Nel 2023 verrà realizzato e pubblicato il “Terzo Rapporto sul nomadismo digitale in Italia”. Con i dati, i numeri e le istanze delle realtà del settore che stanno già investendo per attrarre e ospitare nomadi digitali e lavoratori da remoto in Italia. Un documento per presentare le opportunità, i vincoli e gli impatti legati all’attrazione di questo nuovo target di lavoratori-viaggiatori sui nostri territori.
La raccolta dati iniziata con il workshop di Trento proseguirà con l’organizzazione della prima Conferenza online “L’Italia per nomadi digitali e lavoratori da remoto”. Un viaggio attraverso il racconto di imprenditori, enti pubblici e privati e realtà locali che stanno investendo in questo nuovo contesto economico, per contribuire attivamente a inserire il nostro Paese nel circuito internazionale di destinazioni a misura di lavoratori da remoto e nomadi digitali.
L’Associazione Italiana Nomadi Digitali è un ente no profit del Terzo Settore: per unirti alla sua missione e sostenere attivamente l’Osservatorio Nazionale sul Nomadismo Digitale scrivi una mail contatti@nomadidigitali.org , indicando in che modo vuoi contribuire e verrai ricontattato!