12 Aprile 2019 | Giovanni Battista Pozza
Lavorare da Casa, Non da Sola
Contro il pensiero comune che lavorare da casa significa lavorare soli e magari soffrire di solitudine, ecco un'esperienza personale di lavoro da remoto e collaborazione.
Traduzione dell’articolo originale scritto da Lisette Sutherland che puoi leggere qui: Working from home, not alone
© lisettesutherland.com
Il mio ragazzo ha iniziato a lavorare in remoto per la prima volta all’inizio di quest’anno.
Lui non è mai stato un sostenitore del lavoro a distanza, ma da quando se ne è presentata l’opportunità ci sta provando. Questa mattina, mi ha detto che gli manca lo stare con le persone (cioè di andare in ufficio).
Posso capirlo. Lui ha una personalità molto socievole ed estroversa. Gli piace andare in ufficio e visitare i clienti, preferisce fare telefonate piuttosto che inviare e-mail.
Io posso lavorare ovunque ma il mio posto preferito è il mio appartamento. È caldo, accogliente, tranquillo, silenzioso e la connessione ad Internet è fantastica, e mentre lavoro da casa, in realtà non lavoro da sola.
Una collega e Gretchen sono i miei due collaboratori abituali a distanza. La mia collega vive sulla East Coast negli Stati Uniti. Ci incontriamo su Google hangout diversi giorni alla settimana. Fortunatamente per me, è una mattiniera così possiamo iniziare le nostre sessioni di collaborazione nel primo pomeriggio.
Più tardi nel corso della giornata, ho una videochiamata su skype con Gretchen, che vive sulla costa occidentale. Gretchen ed io lavoriamo virtualmente insieme da anni.
Ci siamo conosciute (virtualmente) tramite un cliente che ci ha commissionato la scrittura di un libro. Quando il progetto è terminato abbiamo continuato a collaborare insieme lavorando sui nostri progetti. Fino ad oggi non ci siamo mai incontrate di persona, eppure lei è una delle mie più care amiche.
Durante la settimana faccio diversi Happy Melly hangouts con i miei colleghi del consiglio di amministrazione, interviste, tè virtuali, torte, e pranzi, oltre agli incontri con i clienti! Insomma anche se sono l’unica a lavorare nel mio appartamento in realtà non sono quasi mai da sola!
Per le persone estroverse come il mio ragazzo, una soluzione per la solitudine che si sperimenta lavorando da remoto può essere risolta spostando il lavoro in un luogo pubblico. Ad esempio, affittare una postazione di lavoro in un co-working o lavorare dall’ufficio di un cliente.
Per le persone come me, che sono molto sensibili o introverse, una soluzione che consiglio è quella di trovare un partner di collaborazione virtuale… o due.
Non solo questo mi aiuta a concentrarmi, ma è bello avere qualcuno con cui condividere le idee. Insieme ai miei partner di collaborazione, sono ispirato a provare nuovi strumenti, ad essere più giocosa e a esplorare il mondo del lavoro sociale a distanza in nuovi modi.
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