11 Luglio 2017 | Mattia e Mareika
Come Siamo Passati da Dipendenti a Nomadi Digitali
Ecco la nostra storia, quando la crisi ti porta delle nuove opportunità di vita. Ti raccontiamo come siamo diventati involontariamente e a nostro modo dei nomadi digitali.
Top view of a young woman and a young man who works with a laptops © Shutterstock
Intanto che scriviamo questo articolo siamo ancora nel nostro ufficio della nostra casa dove 5 o più anni fa credevamo di iniziare fisicamente un’attività che avremmo portato avanti con tutte le nostre forze.
Con il tempo le cose sono cambiate, abbiamo ancora la nostra attività e tutte le mattine siamo motivati a raggiungere i nostri obiettivi ma il luogo dove la svolgiamo cambia in base a dove ci troviamo fisicamente in quell’istante.
Siamo Mattia 33 anni e Mareika 36 anni ed ora ti racconteremo come siamo diventati a nostro modo dei nomadi digitali.
Il Lavoro da Dipendente
Sembra passata un’eternità ma solo 7 anni fa avevamo entrambi un lavoro da dipendente in due grosse società che si occupano di attività diametralmente opposte.
Mattia, fresco di laurea in ingegneria informatica, era occupato in una società di servizi nel settore IT che si occupava della creazione di software ed infrastrutture per la sicurezza urbana e Mareika lavorava in un’azienda edile come grafica di immagini digitali e rendering 3d.
Le nostre vite filavano lisce e con la stessa routine settimanale copiata ed incollata per tutte le settimane dell’anno.
Eravamo talmente assuefatti che non ci chiedevamo nemmeno più da che parte stessimo andando, cosa stavamo cercando e perchè tutte le mattine ci alzavamo alla stessa ora per andare in ufficio.
Alla fine pensiamo che questo sia quello che accade a molti di noi, essere risucchiati dalla corrente e non chiedersi il perchè delle nostre azioni fino a quando non accade un evento che ci obbliga a fermarci e a farci delle domande.
La Crisi Come Nuova Possibilità
Nel frattempo decidemmo di acquistare casa per mettere su famiglia e dopo qualche anno di sposarci ma in concomitanza del matrimonio succede qualcosa a Mareika.
E’ il 2008 ed il settore dell’edilizia inizia a rallentare, fino quasi a fermarsi e quello che ne deriva è che dopo alcuni mesi senza stipendio Mareika decide di licenziarsi e di cercare un altro lavoro. Impresa molto ardua.
In quel periodo sembrava impossibile trovare un’occupazione decente e questo porta, in comune accordo, Mareika a prendere la decisione di aprire una partita IVA come libera professionista e ad iniziare la strada del lavoro freelancer. Intanto Mattia continua il suo lavoro da dipendente, giusto per non esporsi troppo.
Dopo pochi mesi capiamo che il settore web era quello più profittevole, forti delle competenze di sviluppo di Mattia decidiamo che Mareika si sarebbe formata in modo autonomo sugli aspetti legati al web marketing e alla SEO in modo da presentare una sorta di agenzia web con competenze sia di sviluppo web che di web marketing.
Nei mesi successivi sperimentiamo i concetti appresi da Mareika su noi stessi, sul nostro sito web in modo da posizionarci su Google per acquisire clienti nella nostra zona. Tutto questo funziona, il telefono squilla ed escono preventivi dal nostro garage che vengono accettati dai clienti. Non avevamo ancora un ufficio vero e proprio.
Eravamo giunti al punto che la notte non bastava più, Mattia si licenzia ed apre anche lui una partiva IVA come freelancer.
Nel giro di un anno siamo tutti e due in garage il quale viene trasformato definitivamente in ufficio, con una schiera di amici e parenti contro che ci dicevano che eravamo dei matti, che c’era la crisi, che c’era la concorrenza e tutta un’altra serie di affermazioni negative che nemmeno ricordiamo più.
La nostra voglia di fare e di crearci qualcosa di nostro era più forte di tutti i “no” che arrivavano alle nostre orecchie.
Spesso pensiamo di essere gli unici a dire “grazie” alla crisi che ha colpito il settore dell’edilizia.
3 Anni Chiusi in Ufficio per Capire che…
Per circa 3 anni continuiamo a stare con la testa china sul computer in ufficio cercando di sopperire a tutte le richieste dei nostri clienti, ormai tra la creazione di portali verticali, applicazioni web personalizzate, la creazione e l’attuazione di strategie online eravamo full.
Tutto questo andava benissimo, avevamo la nostra attività che funzionava ma eravamo tornati punto e a capo.
Non avevamo più tempo per noi stessi anzi il tempo a disposizione per uscire, incontrare gli amici e rilassarci era assorbito dai viaggi in macchina per visitare e aggiornare i nostri clienti o per acquisirne di nuovi.
Così non poteva andare avanti, o meglio non volevamo che il nostro futuro fosse così, era giunto il momento di dare un’altra sistemata alla nostra vita lavorativa.
Ci siamo armati di pazienza ed abbiamo contattato i nostri clienti chiedendogli se fossero disposti a gestire tutti gli aspetti da remoto via Skype, con documenti condivisi in cloud e così via. Alcuni hanno accettato ed altri no, con quelli che ci hanno negato questa possibilità abbiamo preferito chiudere la collaborazione ed abbiamo cercato nuovi clienti in linea con la nostra nuova idea di “lifestyle business”.
Non chiedevamo molto. Solamente di eliminare quasi del tutto gli spostamenti fisici e rimpiazzarli con strumenti più idonei ai nostri tempi.
L’Arrivo della Nostra Figlia
Tutto questo era stato fatto nell’ottica di ritagliarci il nostro tempo per l’arrivo della nostra bimba. Volevamo vederla crescere tutti i giorni, essere presenti e raggiungere questa meta è stato il regalo più bello che ci siamo fatti.
Ma fino ad ora siamo sempre stati ancorati in un luogo ben preciso, non c’è niente di nomade nel nostro racconto.
Questi anni sono serviti per gettare le basi per la nostra rivoluzione nomade.
Dopo i primi mesi abbiamo deciso che crescere nostra figlia condividendo insieme nuove esperienze era un lusso che dovevamo raggiungere velocemente.
Cosa stavamo cercando? Questa volta ci era chiaro, volevamo un modo per:
-
passare periodi prolungati via da casa senza pagare un affitto
-
stare a contatto con la natura e vedere posti nuovi
-
viaggiare con i comfort di casa
-
avere un ufficio mobile, un posto dove lavorare con tranquillità
Dopo aver impostato il lavoro in modo da remotizzare tutti i processi e trovata la volontà di metterci in gioco nuovamente ci mancava solo il “mezzo”.
Il “mezzo” per realizzare il nostro sogno è stato la roulotte.
Ti dobbiamo fare una premessa, la roulotte non è il camper, si aggancia alla macchina e non ha il motore, la piazzi in un campeggio o simile e ti crei un mini appartamento su ruote.
Se ti interessa approfondire l’argomento ti consiglio di visitare il nostro sito Caravan Trips, che abbiamo creato proprio per condividere questa nostra passione e per dare una mano a tutti coloro che sono interessati a scoprire il mondo delle roulotte e dei viaggi e vacanze en Plein Air
Il nostro background pregresso da vacanzieri con zaino, tenda e camper ci ha portato in modo naturale a prendere questa decisione, eravamo entrambi in sintonia e non vedevamo l’ora di gestire il nostro tempo lavorativo tra uno spostamento ed un altro in roulotte ed un giro con il passeggino in riva al mare ed uno in montagna.
Il Tempo ed il Lavoro
Non è stato affatto semplice capire come allocare il tempo per lavorare, soprattutto i primi anni quando uno dei due doveva stare per forza con la bimba.
Ma la situazione non sarebbe stata molto diversa se fossimo stati a casa ed abbiamo capito come sfruttare al meglio il tempo quando eravamo in roulotte. Ci siamo dati una rigida scaletta che aggiornavamo ogni sera in base alle attività da svolgere il giorno successivo, ci assegnavamo le attività lavorative ed il numero di ore per svolgerle e chi non lavorava teneva la bimba.
Le faccende di casa erano limitate a zero dato che avevamo un 30 mq da tenere in ordine, oltre alla spesa ed a cucinare non c’era altro. Uno dei due poteva dedicare il 100% del suo tempo alla piccola.
Nomadi Digitali a Modo Nostro
Involontariamente siamo diventati a nostro modo dei nomadi digitali, possiamo dirti che negli ultimi 3 anni abbiamo trascorso via da casa almeno 450 giorni, prevalentemente nelle località marittime a qualche centinaia di chilometri dalla pianura padana.
In questi anni non abbiamo cercato l’esplorazione di luoghi nascosti o viaggi di migliaia di chilometri ma abbiamo dato la priorità alle esigenze di nostra figlia: farla crescere a contatto con la natura, facendola camminare a piedi nudi sul prato rendendola consapevole di come cambia il tempo con le stagioni, insomma tanti semplici aspetti della vita che il bimbi di oggi conoscono solo grazie alla televisione.
Vogliamo condividere con te un ricordo su tutti.
Era fine aprile 2014 ed eravamo al mare sulla costa adriatica, nostra figlia camminava a malapena, era ancora molto instabile con l’equilibrio, l’abbiamo messa a piedi nudi sulla spiaggia facendola camminare tenendola per le mani. Ad un certo punto l’abbiamo lasciata ed ha iniziato a correre da sola. Quello che ricordiamo è il suo sorriso accompagnato dalla spiaggia deserta ed il caldo sole primaverile, solo il rumore delle onde del mare separava il cielo azzurro come non mai dalla battigia.
Sappiamo che se anni fa non avessimo avuto il coraggio di prendere decisioni incoscienti non avremmo mai e poi mai avuto questo ricordo.
Quel momento ci ha ripagato di tutti gli sforzi fatti ed abbiamo capito che crearsi uno stile di vita e di lavoro che ti permetta di vivere la vita alla tue condizioni e di gestire il tuo tempo al meglio, è la cosa più importante di tutte perchè si riflette in modo diretto sulle esperienza che puoi permetterti di vivere. Questa per noi è la vera ricchezza.
Photo Credit: immagine anteprima Shutterstock.com
Famiglia e Roulotte – Mattia e Mareika